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Estate 2014: Cambiamenti Climatici Imprevedibili, Cosa sta Succedendo al Ciclo della Natura?

di Gioela Saga

31 Luglio 2014

estate pazza

E’ sotto gli occhi di tutti che non stiamo vivendo un’estate normale ma piuttosto pazzerella, per dirlo con ironia.

Da nord al sud è evidente che l’estate vera e propria, secondo i parametri consueti, quest’anno non si è ancora presentata e probabilmente non arriverà.

La pioggia che è caduta nel solo mese di luglio, è, in media, quella che cade tra ottobre e novembre.

Se è pur vero e positivo che non ci sono state ancora giornate afose e la canicola è un vecchio ricordo, sono molti i vacanzieri che, facendo solo pochi giorni o una settimana di ferie, non sono riusciti a fare un bagno al mare o delle passeggiate in montagna.

D’altro canto siamo sempre più testimoni di fenomeni estremi, d’effetto e che ci impensieriscono, come nubifragi, trombe d’aria, temporali molto forti, con tutte le conseguenze del caso.

Ormai eravamo anche abituati e rassegnati alle mezze stagioni che non esistono più ma vederci rubare così l’estate…

Le condizioni meteorologiche estremamente instabili e inaffidabili ci svelano la triste fine dell’ “estate mediterranea”.

Un rischio estinzione che è stato graduale negli ultimi anni ed è principalmente dovuto al mancato o tardivo arrivo dell’anticiclone oceanico delle Azzorre dal Mediterraneo, la figura barica termoregolatrice per eccellenza.

Da 7-8 anni, l’alta pressione oceanica, invece di distendersi verso il mar Mediterraneo centro-occidentale, tende a rimanere in pieno Atlantico, propagandosi paradossalmente fino alle latitudini artiche.

Il vuoto viene colmato dall’aria fresca e subppolare che può far scatenare intensi temporali, soprattutto nelle zone centro-settentrionali, oltre a dar luogo ad una temperatura stagionale molto più bassa della media.

Quest’aria fredda subpolare, d’altra parte, è sempre più grande e stazionaria. Questo è dovuto alle ben note mutazioni climatiche che hanno comportato un più rapido scioglimento e conseguente arretramento dei ghiacci marini del Polo Nord.

Tutto ciò comporta anomalie termiche a catena oltre a una produzione sempre maggiore di umidità e relative precipitazioni anche dovute ad una diminuzione dell’effetto Albedo, cioè dell’effetto riflettente dei raggi solari su calotte polari, ghiaccio e neve.

Quanto sia grave ed irreversibile questo processo nessuno è in grado, o ha il coraggio, di dirlo con esattezza a quanto sembra, quello che possiamo affermare è che, sicuramente, l’azione umana influisce fortemente su questi cambiamenti.

Fonte: Meteoweb



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