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Attenzione a Questi 5 Finti Cibi che Consumiamo Tutti: Non Fanno Bene alla Salute

di Gioela Saga

30 Giugno 2014

cibo e salute pericolo

La varietà di alimenti che possiamo trovare sul mercato è ormai sorprendente, tanto da poter essere paragonata ad un fiume in piena che ci investe ogni volta che andiamo a fare la spesa.

Nel riempire il nostro carrello abbiamo solo l’imbarazzo della scelta e, benché il consumatore degli ultimi anni sia diventato più consapevole ed attento a qualità e prezzi, i pericoli sono sempre in agguato.

La situazione più frequente nella quale ci si trova è quella di acquistare un prodotto senza renderci conto di cosa sia effettivamente, la lavorazione effettuata per crearlo, che, nei casi più innocui, fa sì che portiamo sulla nostra tavola un alimento con nessun apporto nutrizionale.

In altri frangenti invece possiamo trovarci a consumare un prodotto di scarsa qualità o deleterio per la nostra salute.

Ecco una lista di 5 alimenti di uso comune che nascondono delle “insidie”

Il fatto di essere in buona compagnia nella giungla dei supermercati purtroppo non diminuisce i potenziali nocivi sulla nostra salute, è bene dunque prendere nota di alcuni alimenti che spesso vengono acquistati con eccessiva superficialità:

1 – Spopola nei banchi freezer e sulle tavole, fa chic e da’ un tocco esotico ma cos’è davvero il surimi? Si chiama anche finta polpa di granchio e già questo dovrebbe farci riflettere.

In realtà infatti si tratta di un composto alimentare ottenuto assemblando parti tritate di alcuni pesci, come il merluzzo, spesso scarti, insieme ad una notevole quantità di carboidrati (farine), addensanti, coloranti e conservanti per ottenere i ben noti cilindretti arancioni, a dire il vero neppure poco costosi.

Tra gli ingredienti di pessima fama si annoverano anche: sorbitolo, zuccheri, polifosfati, glutammato monosodico, olio di colza e aromi artificiali. Insomma una leggenda metropolitana perché di granchio… neppure l’ombra.

2 – Cosa sarebbe una bella coppetta di fragole senza la panna montata o una bella cioccolata calda non guarnita dalla classica nuvoletta bianca e soffice?

Eppure siamo costretti a mettere sul banco degli imputati anche la panna montata fatta per lo più con ingredienti di incerta provenienza e da un’accozzaglia di sciroppo di glucosio, latte in polvere, aromi artificiali, coloranti, addensanti e conservanti chimici.

Insomma ben poco di leggero e naturale come sembrerebbe suggerire il suo aspetto che, peraltro, provate anche voi, non si modifica neppure dopo giorni e ciò la dice lunga sul suo contenuto “naturale”!

3 – Semaforo rosso anche per le margarine, anche quelle nascoste in alcuni preparati o usate nei fast food. Normalmente sono preparate con la olio di palma idrogenato e anche quelle che si vantano di non contenere grassi idrogenati, contengono coloranti, conservanti ed emulsionanti, con un’alta percentuale di grassi saturi che bastano per allontanarle da una tavola che si vuole sana.

4 – Teniamo alta la guardia anche nei confronti delle bibite frizzanti e la maggior parte dei succhi di frutta, così come per le tanto pubblicizzate bevande energetiche.

Ricchi di conservanti, coloranti e zuccheri aggiunti: fino a 6 e più cucchiaini di zucchero per 330 ml di bibita.

5 – Attenzione a tutti i cibi light da acquistare davvero prestando attenzione all’etichetta e comparandola con i prodotti non light. Molti declamati cereali per la prima colazione sono ricchi di zuccheri e di sodio e scarsi nelle fibre. Anche molte barrette light sono piene di zuccheri e grassi anche saturi. Alcuni bastoncini di frutta essiccata contengono zucchero aggiunto e la frutta viene prima fritta e poi essiccata!

I cosiddetti prodotti light in generale sono alimenti a cui è stata sottratta una parte di grassi o calorie allungandoli con soluzioni acquose e poi resi corpose con addensanti. Molti prodotti freschi “senza grassi aggiunti” contengono però altri additivi carichi di carboidrati e, anche in questo caso, un alto contenuto di zuccheri.

Senza zucchero aggiunto non vuol dire che non ne contenga anche un’alta percentuale di per sé, soprattutto di saccarosio o fruttosio. “Senza colesterolo” non vuol dire senza grassi, anzi spesso vi sono miscele di oli vegetali molto dannosi.

Per tutti vale la regola che è meglio poco che light, anche perché spesso rimangono comunque delle bombe caloriche o risultano più dannosi su altri fronti. Non ultimo, si tende, dietro la scusante che è un prodotto light, ad aumentare le porzioni.

Fonti: acsi, Greenme, Ilfattoalimentare



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