Appena ieri, su questo stesso portale, pubblicavamo un articolo inerente l’allarme Ebola e i rischi per l’Italia, ampiamente spiegati attraverso una delle diverse circolari diffuse sul sito del Ministero della Salute.
Questa mattina un mio contatto facebook, per paura e/o indignazione, ha pensato bene di condividere sulla propria bacheca un articolo pubblicato sul blog Italia Strano Paese (non parliamo quindi di un’agenzia stampa ufficiale – ndr) intitolato: Ebola a Pisa? Clandestini giunti a Pisa sono off limits in un reparto dell’ospedale San Rossore per presunta “febbre”.
La fonte dalla quale è stata estrapolata la notizia, che vi riportiamo qui di seguito, è un altro blog, Vox News. Ecco parte della pubblicazione riportata su quest’ultimo in data 13 aprile 2014:
“Pisa: il mistero dei clandestini con ‘un po’ di febbre’
MOLTI ARRIVANO DAL MALI, DOVE SONO STATI REGISTRATI DIVERSI CASI DI EBOLA.
Sta accadendo qualcosa di strano a Pisa, a San Rossore. Da alcuni giorni, circa 40 clandestini recuperati in alto mare dai fanatici di Mare Nostrum e provenienti da Senegal, Mali e Ghana – tutte zone colpite da Ebola o in prossimità del focolaio – sono giunti a Pisa lo scorso venerdì, e sono off limits nella struttura di San Rossore.
Porte chiuse e impossibilità di contatto. Il tutto è misterioso. Si è venuti a conoscenza della questione perché ad alcuni esaltati dell’associazione Africa Insieme è stato negato l’accesso alla struttura.
A spiegare i motivi del ‘no’ alla richiesta di accesso è stato l’assessore al sociale del Comune di Pisa Sandra Capuzzi. E non è una spiegazione tranquillizzante.
<Alla base – dice – la raccomandazione del medico che li ha visitati nelle prime ore e che ha raccomandato qualche giorno di tranquillità. Alcuni ‘profughi’ hanno sviluppato un ‘po’ di febbre’, altri congiuntivite. Aprire le porte ora significherebbe dare il via ad un via vai a cui non vorremmo sottoporli almeno per qualche giorno>.
Un po’ di febbre. Il tipico sintomo iniziale di una malattia che non vogliamo nominare.
<Le pratiche sanitarie sono ancora in corso: esami del sangue e screening devono ancora essere completati. Contavamo di chiudere questa fase in 48 ore, ma le mancate indicazioni del Ministero rispetto alle strutture di appoggio ha rallentato i tempi> […]
Questi personaggi si preoccupano di fantomatiche associazioni e dei loro ‘ospiti’. Se ne fregano dell’emergenza sanitaria, pur sapendo che il Mali ha diagnosticato molti casi di Ebola e alcuni ancora in fase di indagine arrivano dal Senegal”.
Per leggere l’intero testo cliccare QUI.
Pur consapevole dell’epidemia di Ebola attualmente in atto in alcuni paese dell’Africa occidentale, ancor più della paura di una possibile, ma alquanto remota, diffusione del virus in altri Paesi del mondo, ho ritenuto personalmente giusto approfondire la questione.
Essendo io attualmente impossibilitata nel raggiungere telefonicamente, o anche fisicamente, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Pisa, Sandra Capuzzi, ho cercato di contattare la stessa attraverso facebook.
Il suo profilo social, nonostante risulti privato, è comunque accessibile al pubblico, discorso valido anche per alcuni post che chiariscono la questione “profughi infetti” sopra menzionata.
Ecco cosa scrive la stessa in data 14 aprile:
“Oggi mi hanno chiamato varie testate giornalistiche per chiedermi conto di alcune notizie apparse su alcuni blog, relative ad una diffusione di virus ebola tra i profughi! Intanto sono stati fatti dei copia incolla di varie dichiarazioni relative all’arrivo dei richiedenti asilo del 21 marzo scorso, e alle corrette precauzioni prese! NON CI SONO SEGNALAZIONI DI VIRUS fra i profughi arrivati lo scorso marzo!!!”
E ancora nei commenti al sopra menzionato post:
“Lo ribadisco perché forse non sono chiara ma quelle dichiarazioni che avete letto risalgono all’arrivo dei profughi del 21marzo scorso, in quella occasioni non si parlava di Ebola e i profughi non avevano dormito da 24 ore, molti erano in ciabatte e con una sola maglietta… Non sono isolamento, visto che stanno frequentando dei corsi di Italiano, sono venuti due settimane fa in consiglio comunale […] il viaggio affrontato da quei ragazzi è stato difficoltoso e che le condizioni di viaggio lo sono state ancora di più… e probabilmente se non dormisse per più di due giorni, non bevesse e non mangiasse un po’ di febbre verrebbe anche a lei!! Ribadisco quindi che le dichiarazioni risalgono al 21 marzo scorso, che i profughi non sono in isolamento visto che ricevono visite di continuo e che venerdì scorso hanno fatto anche una partita presso il Pisa ovest!!!”.
Questo stesso concetto viene poi ribadito dall’assessore in un post pubblicato nella giornata di ieri tra i cui commenti è intervenuto anche Antonio Cerrai, presidente della Croce Rossa di Pisa.
“Certo che internet si dimostra il luogo dove le informazioni viaggiano in un senso o nel senso sbagliato!!! – scrive la Capuzzi – A tutti quelli che scrivono per chiedermi di Ebola e dei profughi a San Rossore! Le dichiarazioni che circolano sono riferite ai richiedenti asilo arrivati il 21 di marzo che oggi stanno in perfette condizioni! Pensare che dei profughi che viaggiano settimane prima di arrivare sulle nostre coste siano portatori del virus Ebola dopo quasi un mese di permanenza in Italia vuol dire essere affrettati e superficiali nei giudizi!!”
“Alla ignoranza si risponde con la conoscenza – è il commento di Cerrai – L’operazione umanitaria in atto, che ha come obiettivo la salvezza di persone in balia del mare, che fuggono da terre martoriate di conflitto, dove è difficile anche sopravvivere, è chiamata “Mare Nostrum”, e prevede l’impiego di navi della marina italiana, dotate di strutture sanitarie e personale medico e paramedico che attua rigidi protocolli di sicurezza previsti dalla Sanità Pubblica. Se solo ci fossero ipotesi di questa natura, le navi non sbarcherebbero i migranti raccolti ma resterebbero in quarantena al largo fino a superata emergenza”.
Per consultare le fonti e le foto relative alle dichiarazioni qui sopra riportate cliccare QUI.