Quando si spegne un grande protagonista si infrange d’improvviso anche il personaggio e si scopre immediatamente l’uomo: “l’attore Robin Williams, 63 anni, è stato trovato morto suicida nella sua casa di Tiburon, in California”, così si legge sulla pagina web dell’Ansa che dà il triste annuncio della fine del divo.
Premio Oscar e cuore pulsante di pellicole che hanno fatto la storia del cinema e toccato il cuore del pubblico di tutto il mondo, Good Morning Vietnam, L’ Attimo fuggente e Mrs Doubtfire ne sono solo degli esempi.
Non tutti lo sapevano, ma questo famosissimo attore era vittima del male più oscuro e difficile da vincere della modernità: soffriva da tempo di depressione.
Oggi, dopo il tragico ritrovamento del suo corpo senza vita, si scopre che era persino in riabilitazione per abuso di alcol.
Asfissia è questa la prima ipotesi a cui si attribuisce la causa meccanica del decesso, riconducibile intimamente alle condizioni psicologiche dell’attore e alla sua depressione.
Le autorità hanno precisato che si tratterebbe, appunto, di suicidio e che la morte sarebbe sopraggiunta per asfissia, tuttavia bisognerà attendere i risultati dell’autopsia per accertare le cause specifiche del decesso e determinarne le dinamiche.
La BBC pubblica un tributo a questo eclettico genio del cinema e tra le altre memorie spicca il ricordo del presidente Usa Barack Obama che ha dichiarato:
“Ci ha fatto ridere. Ci ha fatto piangere. Ha dato il suo talento incommensurabile liberamente e generosamente a chi aveva più bisogno.”
Forse questa morte deve significare qualche cosa di più della fine di un mito, forse deve servire a scoprire la verità umana, deve spingere tutti, anche il pubblico, ad avere più cura e più riguardo dell’animo e del cuore dei grandi protagonisti del cinema, della musica e dell’arte.
Spesso le più eclettiche ed eccelse personalità artistiche nascondono grandi sensibilità e a volte enormi fragilità, eppure noi spettatori siamo abituati ad osservarli come “miti” … se nessuno è eterno su questa terra, immortale è invece l’arte e quella di Robin resterà l’indimenticabile vita di un’artista amatissimo e insostituibile.
R.I.P. Addio Capitano, mio Capitano!