L’immagine che apre questo scritto richiama immediatamente ed inequivocabilmente l’idea della morte. E’ chiaro che sopra quella barella, celata da un telo, vi è una salma ed è evidente che le persone intorno al cadavere stanno rendendo al defunto l’ultimo saluto tra sconforto, rispetto e disperazione.
Lo sconforto, il rispetto e la disperazione sono di fatto tutti sentimenti suscitati e stimolati dalla morte ma anche influenzati dal contesto culturale in cui il decesso avviene.
La particolarità di questa immagine è indiscutibile non per quello che apparentemente mostra ma, piuttosto, per ciò che nasconde e per il modo in cui è stata presentata:
- il telo disteso sulla barella nasconde la salma di un bambino che, secondo la più accreditata delle fonti il China Daily è morto all’età di 11 anni per un tumore al cervello;
- nel web italiano la foto è diventar virale, probabilmente l’utenza nostrana è stata colpita sopratutto dalla presentazione che sta accompagnando questa immagine luttuosa: nei siti e sui social d’Italia la foto viene presentar come il corpo del bimbo a cui i medici rendono onore inchinandosi, l’inchino sarebbe un gesto di ringraziamento per la scelta del piccolo e della sua famiglia che hanno acconsentito a donare gli organi del defunto.
– Ebbene, è vero che sotto il telo vi è un bambino morto troppo presto;
– è vero che il decesso è stato causato da un tumore cerebrale;
– ed è vero anche che ha fatto “scalpore” la notizia della donazione degli organi scelta dalla famiglia di questo bambino per rispettare la volontà del giovane defunto;
– tuttavia i medici che si inchinano, mentre sullo sfondo la madre piange disperata, non è detto e non è comprovabile che abbiano compiuto tale gesto per enfatizzare l’importanza dell’atto di donare gli organi.
Quella dei medici potrebbe anche solo essere un’azione rituale come lo è l’atto della completa copertura della salma.
Nel rituale funebre cinese, infatti, si usa coprire completamente la salma con una coperta affinché il defunto si tuteli e stia caldo durante il viaggio nell’aldilà.
Nè il China Daily, né la CCTV News spiegano l’inchino dei medici, anzi ad esso non fanno nemmeno riferimento. Al contrario l’Elitedaily , come tanti altri portali web, parte da un titolo sensazionale incentrato proprio sul gesto dei dottori ma nel corpo dell’articolo, però, non fornisce dettagli sulla natura dell’inchino compiuto dai sanitari dinnanzi alla salma.
Più interessante e fondata è la ricostruzione del China Daily che chiarisce con precisione
il perché abbia fatto “scalpore” la notizia della donazione degli organi scelta dalla famiglia di questo bambino.
E’ stato il ragazzo ad esprimere la sua aperta intenzione di donare gli organi, avrebbe reso nota la sua volontà alla famiglia come ultimo desiderio prima di morire.
Questo bambino, a cui la malattia ha letteralmente strappato il futuro, voleva “essere vivo in un altro modo”, così egli stesso avrebbe giustificato e ribadito la scelta della donazione, espressa anche sul letto di morte.
La famiglia, inizialmente scettica, ha poi ceduto alla donazione. Ed in otto ore, subito dopo la morte del giovane, i reni e il fegato del piccolo paziente oncologico hanno concorso già a salvare altre vite.
Il China Daily sottolinea che questo piccolo angelo aveva un suo sogno: voleva diventare un medico. Probabilmente la sensibilità di questo ragazzo lo ha spinto con caparbietà e forza a chiedere in maniera sentita ed insistente che i suoi organi venissero espiantati.
Ebbene la popolarità della notizia è ancora maggiore se si tiene conto del fatto che in Cina la cultura della donazione, sopratutto nelle aree più povere del paese, non è nemmeno lontanamente radicata, si potrebbe, anzi, dire che è arretrata.
La donazione del giovane paziente oncologico è solo la novantunesima da quando, nel 2010, è partito il programma di donazione degli organi nella provincia di Guangdong, lo ha reso noto Li Jindong, vice direttore dell’ufficio donazione di organi del reparto della Croce Rossa cinese di Guangdong.
Come è stato fatto anche in questo caso, ai familiari dei pazienti cinesi è ancora necessario spiegare che le donazioni sono gratuite e che non vi è quindi alcuna remunerazione per gli organi espiantati.
L’importanza di spingere la popolazione alla più ampia comprensione della donazione degli organi è evidentemente massima; in quest’ottica, questa notizia fa da “amplificatore culturale” e forse per questo è stata persino enfatizzata.
L’enfasi non toglie importanza al programma sperimentale di donazione degli organi, né toglie importanza alla donazione in sé che in tutto il mondo è intesa come atto di altruismo estremo, eroico ed assoluto.
Va fatta un ultima precisazione di merito:
si possono donare organi espiantati da una persona deceduta per tumore?
Dinnanzi alla storia qui raccontata nasce spontaneo tale interrogativo.
Va detto che ogni paese ha i suoi protocolli ma sempre resta massimo il controllo sugli organi espiantati, controllo che si effettua prima, dopo e durante l’espianto e che serve a garantire la massima efficienza dell’organo espiantato e la più sicura riuscita dell’operazione di trapianto.
In merito, su donareconilcuore testualmente si legge:
<<Chi può donare organi?
Gli organi, i tessuti e le cellule possono essere donati fino in età avanzata. La loro idoneità viene accertata con test medici immediatamente prima e durante l’espianto. Ai fini della donazione, a fare stato sono le condizioni di salute, non l’età. Chi soffre di una grave malattia infettiva o è affetto da tumore potrebbe non poter entrare in linea di conto come donatore. Anche in questi casi, tuttavia, a seconda della patologia e a determinate condizioni è possibile donare organi, tessuti o cellule.>>