E’ un tema serio quello dell’eutanasia, malgrado la sua delicatezza tale tema è di attualità: la modernità ci ha abituati a un tenore di vita elevato, all’attivismo fisico, alla costante cura dell’immagine e alla perenne produttività.
Anche la vecchiaia è cambiata: non si passa più l’età della saggezza seduti sull’uscio ad osservare la vita del paese e non ci si ritira dalla vita produttiva mai troppo presto, anzi.
La vecchiaia si è adeguata agli standard della vita moderna e alla esigenza costante di produttività.
Qualcuno, anche qualche voce autorevole, chiede a gran voce una legge che regolamenti la fine della vita rendendo dignitosa e consapevole pure la morte, come oggi lo è, per ispirazione e modus vivendi, l’intera esistenza umana.
Eutanasia – favorevoli e contrari, ma lo Stato è chiamato a regolamentare il problema?
Anche le pagine di un giornale di gossip sono chiamate a dare spazio a questo problema sensibile e delicatissimo: il settimanale Nuovo (Cairo Editore, nel n°25 del 26 giugno 2014) parla di eutanasia portando all’attenzione del pubblico il dramma di Lory del Santo.
La signora Clorinda, mamma di Lory Del Santo, non si muove e non parla, poco prima dello scorso natale è stata colta da un malore improvviso, immediatamente soccorsa è stata salvata ma ora è costretta a letto: ha avuto un ictus.
Lory racconta al settimanale Nuovo il suo dolore: all’età di 79 anni la sua mamma comunica solo con lo sguardo ma lei non intende sentir parlare di eutanasia.
Il titolo del settimanale è tanto forte da poter essere definito violento: Lory Del Santo shock – mi hanno sughereto di uccidere mia madre! (Vedi foto della copertina nella galleria fotografica in calce a questo scritto).
In vero leggendo l’intervista la signora Del Santo non fa riferimento a nessun suggerimento esplicito ma porta all’attenzione del pubblico una riflessione molto intima e forse assai condivisibile:
Lory riflette sulla forza dell’animo e del pensiero e sottolinea che sin tanto che c’è coscienza, cioè una attività cerebrale autonoma e certificata dalla scienza medica, infliggere la morte equivale a “togliere la vita”.
E’ di fatto innegabile che, per causa della vecchiaia o di una malattia, ci si possa trovare in una condizione di minorata capacità fisica pur rimanendo capaci di pensare e amare.
A chi come Lory Del Santo vede soffrire i suoi familiari va il nostro affetto e a loro dovrebbe andare la comprensione dell’intera società: nulla è più doloroso che vedere una persona cara spegnersi piano piano.
Tu cosa pensi dell’eutanasia?
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