Fino a una generazione fa per sapere il sesso del nascituro si dovevano aspettare tutti e nove i mesi della gravidanza, e soltanto alla nascita i genitori potevano dare il nome, maschile o femminile, al loro figlio.
Poi è arrivata l’ecografia, e il modo di concepire la gravidanza ha fatto un altro passo.
Negli ultimi anni poi anche questo strumento si è evoluto, e oggi tra eco 3D e quelle interne i futuri genitori non solo conoscono il sesso del proprio figlio già dal terzo mese di gestazione, ma possono perfino vedere già in pancia a chi somiglierà.
Infine grazie alle tecnologie più avanzate è possibile immortalare il primo istante di vita degli embrioni.
Un ovulo si feconda, diventa cellula, poi due, e poi embrione.
Con le tecniche di fecondazione assistita questo spettacolo oggi si vede praticamente in diretta streaming, per dirla in termini televisivi.
Infatti è stata messa a punto una macchina per la fecondazione in vitro chiamata Embryoscope che oltre ad una sorta di incubatrice di ovuli, consta anche di una telecamera che, collegata al microscopio, è in grado di filmare tutti i momenti dell’ovulazione.
L’ovulo viene fecondato con il seme maschile dentro questa incubatrice ed ecco dare il via agli shots: ogni 20 minuti circa si potranno avere le immagini.
Tra i primi ad utilizzare questa tecnologia alcune cliniche spagnole specializzate in riproduzione assistita, che hanno addirittura lanciato un’app per smartphone che consente ai genitori di vedere dal cellulare i primi istanti di vita del proprio figlio.