Il miele è ormai universalmente riconosciuto come un alimento dalle molteplici proprietà: oltre ad essere altamente ricostituente, è un valido aiuto per lenire tutte le malattie bronchiali, a partire dalla tosse agli abbassamenti di voce e anche come coadiuvante per il mal di gola.
Proprio per questa sua diffusione sempre maggiore e l’uso che ne deriva, è sempre più facile incorrere in vasetti di miele adulterato.
Se non siete sicuri della provenienza e non avete acquistato il miele direttamente dal produttore, che dovrebbe garantirvi un miele di qualità, vi sono degli accorgimenti utili che potete adottare per riconoscere il miele puro da quello adulterato.
Solo quello puro infatti vi assicura tutti i benefici per cui è conosciuto ed apprezzato.
1 – Innanzitutto è sempre buona norma leggere l’etichetta: se compare la dicitura “sciroppo ad alto contenuto di fruttosio” o “glucosio commerciale”, si tratta di un miele allungato di scarsa qualità.
2 – Il miele nasce liquido ma con il tempo tende naturalmente a solidificarsi e ad addolcirsi: se lo vedete già cristallizzato, potete dedurre che si tratti di miele puro, se è liquido e rimane così anche dopo qualche giorno, è molto probabile che si tratti di miele adulterato, allungato, nella migliore delle ipotesi.
3 – Nel dubbio, potete metterne un cucchiaino in un bicchiere di acqua, se il miele si scioglie da solo, non è puro!
4 – Mescolate un po’ di miele con acqua e aggiungete 4-5 gocce di aceto: se si forma una schiumetta, il miele è stato adulterato, presumibilmente con del gesso.
5 – La compattezza del miele fa sì che se lo mettete su di un cucchiaino che poi capovolgerete, il miele cadrà lentamente perché è denso. Più velocemente cade, simile ad un liquido, meno puro è il suo contenuto.
6 – Il miele puro può prendere fuoco facilmente, al contrario di quello allungato con acqua.
7 – Se si immerge un pezzo di pane duro nel miele, questo continuerà ad essere duro anche dopo diversi minuti, se invece il miele contiene un certo quantitativo di acqua, il pane tenderà ad assorbirla e ad ammorbidirsi.
8 – Infine, se siete dei piccoli chimici: aggiungendo delle gocce di iodio nel miele, se la soluzione assumerà un colore bluastro, l’adulterazione è stata effettuata con farina o amido.