Pasqua è la festa più importante della religione cristiana.
Essa infatti celebra la resurrezione di Gesù Cristo, avvenuta tre giorni dopo la sua crocifissione.
I Vangeli degli Evangelisti raccontano questi giorni tristi successivi alla esecuzione del loro Maestro.
Gesù era morto, e molti suoi discepoli lo avevano abbandonato: Pietro lo aveva rinnegato, altri lo avevano lasciato solo, sotto la sua croce, quel giorno di venerdì solo le sue donne a piangerlo. Le pecore si erano disperse, il pastore era stato percosso (Mt 26,31; Mc 14,27).
Così Maddalena, nel buio del giorno dopo sabato, raggiunge il sepolcro per ungere il corpo del Signore, e non lo trova.
Maria Maddalena corre da Pietro e Giovanni, e racconta loro che «hanno tolto il Signore e non sappiamo dove lo hanno posto» (Gv 20, 1-2).
I due evangelisti giungono al sepolcro, Giovanni entra e “Vide e credette”.
Due angeli consolarono Maria: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”.
Gesù era vivo allora. Come le Scritture avevano detto.
Gesù appare a Maria ancora in lacrime, e la invita “Ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno” (Matteo 28). Maria vuole abbracciarlo, lui la ferma (Noli me tangere): non è ancora asceso al Padre.
Gesù apparirà agli Apostoli, i Quattro Vangeli lo raccontano con leggere differenze.
Matteo dirà che il Maestro apparve loro su una montagna della Galilea è affidò la missione di diffondere la sua parola.
Luca racconta che Gesù apparve a due suoi discepoli sulla strada di Emmaus (città della Palestina) e successivamente a Gerusalemme agli undici apostoli insieme.
Marco descrive tutte e tre le apparizioni (a Maria, a Emmaus e agli undici a Gerusalemme).
Giovanni, nel suo Vangelo scriverà della prima apparizione a Maria, e successivamente ai discepoli, chiusi in casa per paura dei Giudei.
Gesù entra, e si ferma in mezzo a loro.
Tommaso non crede che sia lui, e il Signore lo invita a toccargli il costato sanguinante.
Tutti i discepoli di Gesù sono increduli, alcuni addirittura non lo riconoscono, ma tutti ugualmente riconoscono in lui il Cristo “trasformato”, risorto.
Avvertono il senso di quel mistero che è la gloria di una nuova vita, e capiscono che quel mattino di Pasqua sarebbe stato il principio di una nuova storia.