Con questo articolo Vita da mamma vuole mostrarvi e raccontarvi un video che testimonia gli straordinari movimenti che il bebè effettua nella pancia della mamma a 37 settimane di gravidanza, una meravigliosa danza che il bambino compie all’interno del ventre materno.
Un filmato che rievoca la vita, lo stretto legame tra madre e figlio ma soprattutto quel magico, intimo e speciale viaggio chiamato maternità.
37 settimane di gravidanza: straordinari movimenti del bebè nella pancia della mamma
A 37 settimane di gravidanza, e fino alla 40esima ed oltre, una donna entra in quella fase prossima al parto. Benché i movimenti fetali diventano sempre più rari – il bebè cresce sempre più ed ha quindi meno “spazio di azione” all’interno del ventre materno – il bambino non è completamente immobilizzato, al contrario riesce ugualmente a spostarsi dando origine a stupefacenti scene come quella nel video allegato in calce a questo articolo.
Realizzato da Ryan Cragun, papà del nascituro, il filmato di poco più di un minuto e mezzo è, come riportato nella descrizione, il risultato di ben 3 ore di registrazione. Nel girato il feto di 37 settimane di gravidanza, ovvero il piccolo Toren, nome che i futuri genitori hanno scelto per il loro bambino, è già ben formato, si muove energicamente nella pancia della sua mamma modificandone visivamente, anche se solo per qualche attimo, la forma rotondeggiante.
In media il bebè di 37 settimane di gravidanza raggiunge un peso di quasi 3 kg ed una lunghezza pari a circa 47 centimetri. Il piccolo inoltre, proprio perché in una fase prossima al parto in quanto i suoi organi sono già pronti a svolgere le loro funzioni autonomamente, potrebbe già aver assunto una posizione cefalica, ossia la testa potrebbe essere già posizionata nel canale del parto.
Di contro il feto potrebbe mostrarsi in posizione podalica e nelle sue varianti, situazione che si verifica quando il bambino ha la parte inferiore del corpo (piedi e/o natiche) rivolta verso il canale del parto. In tal caso vi sono 2 possibilità per la mamma:
- Il bambino può ancora girarsi e assumere la posizione cefalica, quella più consona al parto naturale;
- Il bambino resta podalico ed il medico opta per un taglio cesareo programmato.
La mamma giunta a 37 settimane di gravidanza inizia ad avvertire una diminuzione del bruciore di stomaco ed una minore pesantezza durante la fase digestiva, ciò è dovuto alla “discesa” del bambino che si posiziona tra le ossa del bacino. Al tempo stesso la gestante sentirà un sempre più frequente bisogno di urinare in quanto il bebè che ha assunto una posizione cefalica esercita una frequente pressione sulla vescica.
Anche il seno della futura mamma cambia, aumenta di volume e diventa più sensibile, segno che si sta preparando ad allattare il piccolo che presto verrà alla luce.
In sintesi, i segnali che la gestante deve cogliere a 37 settimane di gravidanza sono:
- Espulsione del tappo mucoso: la cervice si ammorbidisce e può verificarsi la fuoriuscita di una sostanza gelatinosa, il tappo mucoso per l’appunto, che può essere trasparente, marroncino o con piccoli filamenti di sangue. La perdita del tappo mucoso non è sempre indice di parto imminente;
- I movimenti del feto iniziano a diminuire in quanto ha sempre meno spazio per muoversi;
- Il pancione “scende”: il bambino assume una posizione cefalica e la pancia della mamma sembra abbassarsi;
- Piccole contrazioni che ammorbidiscono la cervice: in questo periodo della gestazione possono presentarsi delle contrazioni regolari ma distanziate e poco dolorose che solitamente diminuiscono con il riposo.
Non resta ora che goderci la sorprendente “danza” del piccolo Toren che, pur avendo poco spazio per potersi muovere, riesce a far “ballare” il pancione della sua mamma Debi.
Nota per il lettore: per una maggiore comprensione del filmato, Ryan Cragun spiega nella didascalia che la testa del figlio è posizionata verso il basso, con il volto rivolto verso la sinistra dello schermo, mentre si vede distintamente una delle sue gambe, rivolte verso l’alto, calciare a sinistra dello schermo.
Articolo originale pubblicato il 24 Marzo 2014 e aggiornato al 9 Febbraio 2021