Ami da pesca, sassi, batterie, nello stomaco dei bambini finisce tutto, non solo il cibo.
C’è un angolo, all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma dove tutto questo è ben visibile.
Sembra un ex voto, invece è una bacheca dove i medici hanno esposto tutto quello che sono riusciti a rimuovere dalle vie aeree dei bambini.
Curiosità o chissà cos’altro, voglia di esplorare il mondo, e i bambini ingoiano e inalano anche quello che commestibile non è.
Cibo che soffoca, o giochi troppo piccoli, queste le cause di morte degli oltre 50 bambini che ogni anno avvengono per ostruzione delle vie aeree.
Francesco è forse l’ultima piccola vittima di queste: soffocato da un wurstel mentre era in compagnia della mamma al ristorante del megastore Ikea alla periferia di Roma.
Dopo cinque giorni di agonia.
Perché non è solo l’asfissia in sé che è pericolosa, quanto i danni che possono scaturire se non si interviene con tempestività quando un bambino sta per soffocare.
I bambini più soggetti a rischio soffocamento sono quelli che hanno un età tra i 2 e i 4/5, non solo per l’inclinazione fisiologica a mettere tutto in bocca, ma anche per una questione morfologica: le vie aeree dei bambini sono conoidi, e poi diventano cilindriche durante la pubertà.
L’intervento immediato in caso di ostruzione delle vie aeree è determinante per salvare la vita ai piccoli che ingoiano o inalano qualcosa che poi blocca il respiro.
Cosa fare in questi casi?
Due cose possono fare la differenza: la calma e una telefonata al 118.
Se ci si accorge che un bambino non respira più a causa di qualcosa che ha ingerito, bisogna farlo tossire, soprattutto se comincia a diventare scuro in viso.
Poi è necessario prendere il bambino e capovolgerlo, con la pancia sulle gambe, inclinato di circa 30° con la testa rivolta in basso.
Una volta posizionato così, dare 5 pacche sulla sua schiena ben assestate tra le scapole verso il basso.
Dopo rigirare il bambino in posizione supina e con una minima conoscenza pressare cinque volte la parte inferiore dello sterno, sempre verso la parte alta del tronco.
Se invece si tratta di bambini più grandi o di adulti, in caso di ostruzione bisogna praticare la manovra di Heimlich.
Ovvero: posizionarsi in piedi dietro la vittima e cingergli i fianchi con le braccia. Con una mano chiusa a pugno posizionarsi tra lo sterno e l’ombelico. L’altra mano sarà sopra la prima che darà delle spinte verso l’alto affinchè l’oggetto che soffoca sia condotto fuori.
Ricordarsi: mai comprimere la gabbia toracica con le braccia.
Tentare cinque colpi e poi alternarli con 5 colpi dorsali, come prevedono le linee guida dell’ European Resuscitation Council
Questa manovra serve a esercitare una compressione dei polmoni e sull’oggetto che al momento si trova nella trachea e non consente il respiro, e conseguentemente ad espellerlo.
Una sorta di “tosse artificiale” che la persona che non riesce a respirare non può fare autonomamente poichè impossibilitata a riempire i polmoni a causa dell’ostruzione.
Infine, una parola che serve a salvare molte più vite di quelle che ipoteticamente si salverebbero con queste manovre anti-soffocamento è “Prevenzione”.
Il dottor Squicciarini, medico esperto in manovre di disostruzione pediatrica, insieme alla federazione italiana Medici Pediatri ad esempio ha realizzato un kit di sicurezza contro il soffocamento.
Si tratta di un manuale con le avvertenze e la descrizione di queste operazioni anti-soffocamento, e di un “verificatore”: un semplice cartoncino con un foro al centro, grazie al quale verificare se l’oggetto che si vuole dare al piccolo è consono alla sua età: gli oggetti di dimensione inferiore al foro potrebbe essere causa di ingestione e inalazione con possibile soffocamento, e sono dunque da eliminare dalla portata dei più piccoli.
In ogni caso, è bene anche senza manuale fare attenzione a tutta una serie di oggetti di uso comune quali:
- Biglie
- Batterie al litio
- Arachidi
- Caramelle dure
- Caramelle gommose
- Palloncini
- Parti di giocattoli
Qualche buona regola dettata dalla prudenza evita sempre pericolosi incidenti.