Quando un amore finisce e una famiglia si “divide” spesso sorgono problemi pratici ed economici difficili da fronteggiare.
La casa, le soluzioni abitative, il mantenimento e la gestione dei figli sono fattori delicati. E tal volta affetto, risentimenti, difficoltà economiche e difetti di comunicazione diventano un “mix esplosivo”.
Alle coppie in via di separazione avvocati, consulenti familiari, psicologi e giudici consigliano sempre di rivolgere ai minori la massima attenzione e cura. Questa teorica norma di cautela va ben tenuta presente perché di fatto nelle crisi familiari sono sempre i bambini le parti più deboli ed esposte.
L’esposizione del bambino ed il pericolo che resti tanto più ferito e traumatizzato dalle tristi vicissitudini familiari cresce quando il minore è figlio o parente di vip famosi, ciò dipende dal fatto che il gossip sovente si interessa ai problemi della famiglia nota di turno e li pubblicizza quasi senza scrupoli.
Quella che vi raccontiamo oggi è, nel senso sopra descritto, una vicenda emblematica:
una mamma, moglie di un personaggio noto, dopo la separazione dal marito si trova ad affrontare dei problemi comuni ma resi “particolarmente delicati” proprio dalla sua posizione sociale.
Questa madre ha però coscientemente deciso di rilasciare ad un noto settimanale un’intervista, così sulle pagine di Nuovo (Cairo Editore n°11 del 20 marzo 2014) viene dettagliatamente raccontata tutta la storia che coinvolge due figlie minori.
Da madre ritengo che questa donna, pur avendo portato all’attenzione del pubblico la sua vicenda, protegge le figlie e con l’intervista non intenda fare altro che potenziare tale protezione:
lei è Emanuela Vernaglia ex nuora di Renato Zero, cioè ex moglie del figlio adottivo del celebre cantante.
Emanuela e Roberto Anselmi Fiacchini, adottato da Renato Zero nel 2003, si sono separati.
Dopo un matrimonio che a detta della donna ha conosciuto momenti di vera felicità, la separazione tra i due è avvenuta non senza conflitti: Emanuela ha denunciato Roberto per ”maltrattamenti in famiglia e lesioni personali”, stando al racconto esposto sulle pagine di “Nuovo” il marito avrebbe sottoposto la moglie ad intollerabili vessazioni psicologiche.
Il 21 gennaio scorso il giudice dell’ udienza preliminare, conclusosi il periodo istruttorio, ha rinviato a giudizio Roberto Anselmi Fiacchini. In altre parole il giudice ha accolto le istanze della ex moglie e ha ritenuto che vi fossero sufficienti elementi per avviare un procedimento giudiziario (nello specifico un azione penale).
Emanuela ha ottenuto un mantenimento personale e un assegno mensile destinato alle bambine, il giudice ha stabilito i modo e i tempi di visita del padre favorendo la prosecuzione del rapporto genitoriale, ha inoltre stabilito che spetti a Roberto Anselmi Fiacchini pagare l’affitto di quella che è stata sino alla separazione l’abitazione familiare ora lasciata nell’uso e nella disponibilità della ex moglie e delle figlie.
Il problema che Emanuela denuncia ed eccepisce è questo: la società proprietaria dell’abitazione, ove la donna risiede e dove ha vissuto col marito durante l’ultimo anno insieme, ha comunicato alla signora lo sfratto. All’atto di tale comunicazione ha indicato altresì che l’intestatario del contratto manca di adempiere ai pagamenti da ben 9 mesi.
La sorpresa amarissima per Emanuela è stata duplice: intanto ha scoperto un debito per lei non sostenibile e contemporaneamente è venuta a conoscenza del fatto che il contratto di locazione non era intestato al marito ma al sucero.
Renato Zero era l’intestatario dell’affitto e ora Emanuela gli chiede di non lasciare le sue nipoti senza la casa dove hanno vissuto col papà e che identificano come propria.
Emanuela fa quest’ appello accorato a mezzo stampa ma il fatto che il suo dolore echeggi su un giornale non toglie a questa madre né umanità né verità.
Renato Zero non ha replicato.