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Attenzione Mercurio e Cortisone nelle Creme per la Pelle: è Allarme

di Mamma Licia

07 Marzo 2014

crema

Creme sbiancanti contenenti mercurio e cortisone, vendute ed acquistate in Italia come cosmetici o prodotti di libera vendita, che sono dei veri e propri pericoli per la salute se usate in modo improprio.

Ne dà l’allarme l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, che lo scorso 5 febbraio ha organizzato un incontro di esperti sul tema, in collaborazione con l’Ufficio di Sanità Marittima Area e di Frontiera di Roma-Fiumicino.

Lo sbiancamento cutaneo, pratica diffusa in molti paesi a fini estetici, anche in Italia, si esegue tramite l’uso abitudinario di sostanze in grado di ridurre la pigmentazione della pelle, contenute in prodotti presentati sotto forma di creme le quali, in diversi stati extraeuropei, sono distribuite come cosmetici oppure vendute attraverso canali non regolati dalle norme sanitarie e che, non di rado, entrano a far parte di commerci illegali.

Tra le sostanze che hanno un’attività sbiancante ve ne sono alcune velenose, come il mercurio, e altre, come il cortisone, che, seppur regolarmente autorizzate come ingredienti di medicinali dermatologici, vengono utilizzate con finalità estetiche improprie e pericolose.

Le creme sbiancanti a base di corticosteroidi (soprattutto clobetasolo e betametasone) o altri componenti pericolosi non sono registrate come medicinali nei paesi di provenienza e vengono introdotte illecitamente in Italia e vendute ed acquistate come semplici cosmetici.

I danni per la salute che possono derivare dal loro uso improprio ed esclusivamente estetico (applicazioni su superfici corporee molto estese, ripetute ogni giorno e prolungate per mesi o addirittura anni) possono manifestarsi a livello cutaneo, come iperpigmentazione, ipertricosi o comparsa di strie cutanee simili a smagliature, ma interessare anche l’intero organismo, quali diabete, ipertensione arteriosa o malfunzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

I già numerosi sequestri di creme ad azione sbiancante, eseguiti nel corso delle attività di controllo effettuate dagli uffici di sanità frontaliera e delle dogane, indicano che anche nel nostro paese si sta largamente diffondendo la pratica dello sbiancamento cutaneo.

«La conoscenza del fenomeno – conclude l’AIFA nel suo comunicato – lo scambio di informazioni relative ai sequestri di prodotti illegali e/o contraffatti tra gli operatori coinvolti, il rafforzamento dei controlli, in dogana e sul territorio, unitamente ad iniziative di sensibilizzazione sui rischi, rappresentano, rispetto a questa tipologia di prodotto, i principali punti di intervento a tutela della salute pubblica».



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