Gli appassionati del gossip, ma in particolar modo le mamme, forse ricorderanno le accuse di pubblicità occulta che, nell’aprile dello scorso anno, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) mosse contro la showgirl Belen Rodriguez.
L’allora neo-mamma fu sorpresa dai paparazzi all’interno di una farmacia, intenta ad acquistare latte in polvere e biberon.
Gli “scatti rubati” furono poi allegati ad un servizio posato sull’editoriale del settimanale “Chi”, n. 17 del 24 aprile 2013, con il titolo “Belen con il suo Santiago”, la cui immagine di copertina e posta qui sotto.
Ebbene, a quasi un anno di distanza, l’AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, attraverso un comunicato stampa del 24 febbraio 2014, rende note le conclusioni del procedimento istruttorio a carico delle 3 società indagate per violazione delle leggi Antitrust.
Esclusa dalle accuse Belen Rodriguez, che durante l’intervista non ha fatto menzione di specifiche marche e/o prodotti, le parti in causa sono state:
- Unifarm S.p.A.: società di farmacisti che opera nel settore della distribuzione intermedia del farmaco e dei servizi alle farmacie, nonché distributrice del latte in polvere Neolatte1;
- Philips S.p.A.: società appartenente al gruppo olandese Philips distributore di prodotti per mamme e bambini con il brand Avent;
- Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.: società attiva nei mercati dell’editoria al cui gruppo appartiene il settimanale “Chi”.
Ecco quanto si legge sul comunicato:
<L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 29 gennaio, ha deciso di sanzionare le società Mondadori, Unifarm e Philips per una pubblicità occulta inserita in un servizio sulla maternità di Belen Rodriguez pubblicato dal settimanale ‘Chi’. Le sanzioni decise sono pari a 70mila euro ciascuno per Mondadori e Unifarm e a 50mila euro per Philips.
In particolare, nel servizio pubblicato sul n. 17 del 24 aprile 2013, intitolato “Belen con il suo Santiago” erano riportate, ingrandite, riquadrate in rosso e isolate dal contesto, le immagini di un latte per neonati, Neolatte1, e di un biberon della Avent. Nelle didascalie che accompagnavano le foto venivano specificati prezzi e proprietà dei due prodotti: in particolare il latte artificiale veniva indicato come “un tipo di latte in polvere per lattanti con Bifidus naturali, che favoriscono una sana e buona digestione” mentre il biberon “in PES (Polietersulfone) per neonati, riduce al minimo l’aria nella pancia evitando coliche e irritabilità” […]
Secondo l’Antitrust, pur in assenza di una prova diretta dell’accordo, è stato possibile desumere la natura pubblicitaria del messaggio da molteplici indizi precisi e concordanti quali: la collocazione delle foto (ingrandite, riquadrate in rosso e fuori contesto rispetto al contesto narrativo e fotografico del servizio), le informazioni sui prodotti (caratteristiche e prezzi), la differenza tra il servizio in bozza (che non conteneva riferimenti specifici a prodotti individuati e alle loro caratteristiche) e quello poi pubblicato>.
Per leggere l’intero provvedimento dell’AGCM cliccare qui.