Deceduta da sette giorni, i familiari hanno continuato a vegliare il suo corpo notte e giorno rifiutandone la sepoltura.
Quella che in apparenza sembra essere il macabro inizio di un film horror altro non è che la triste storia di una famiglia siciliana che, ancora oggi, combatte le istituzioni affinché venga fatta luce su quella che presumono essere una “morte apparente”.
I fatti riportati mercoledì 12 febbraio sul portale Live Sicilia.
Grazia Bruno, una donna di 68 anni, è deceduta la scorsa settimana, esattamente giovedì 6 febbraio, mentre si trovava di fronte casa sua, sita in via Fondo Cicala n° 55 a Villagrazia di Carini (PA).
A dichiararne l’avvenuto decesso ben due medici che, con la dovuta certificazione, hanno autorizzato i parenti alla tumulazione.
Nonostante ciò i familiari, per oltre sette giorni, hanno “trattenuto” la salma in casa rifiutandone la sepoltura perché, come da loro dichiarato, si trattava di “un caso di morte apparente”.
“Guardate, sembra che stia dormendo – ha raccontato Francesco Paolo Passalacqua, uno dei figli della signora Grazia, parole riportate sul sito Live Sicilia – Potrebbe risvegliarsi da un momento all’altro, in queste condizioni non permetteremo la sepoltura di nostra madre […] Speriamo che ci sia ancora un briciolo di vita e che possa tornare da noi”.
Ad una settimana dal dichiarato decesso infatti il corpo della donna non presentava nessun “segno di morte”: non vi era il rigor mortis, il colorito della pelle era rimasto invariato, nessun cattivo odore dovuto alla decomposizione, anch’essa apparentemente inesistente, temperatura corporea alta.
“Il viso è diventato anche più colorito col passare dei giorni non credevamo ai nostri occhi – ha raccontato una delle figlie – così come non ci credevano i carabinieri e i sanitari che sono venuti a visitarla, ma la realtà è questa. Tutto è rimasto intatto da giovedì”.
Per sette giorni, il corpo esanime è stato accuratamente “conservato” in casa, all’interno della bara aperta e sorvegliata giorno e notte dai familiari della donna che attendevano il suo risveglio da un momento all’altro.
“Abbiamo seri dubbi sulla sua morte – ha dichiarato Francesco Paolo Passalacqua – una cosa è certa, se la situazione si mantiene stabile mia madre da qui non andrà via. Dopo esserci documentati su internet e essere venuti a conoscenza delle molteplici esperienze di morte apparente siamo sempre più convinti che anche per nostra madre sia così. Abbiamo letto di una donna che si è risvegliata dopo dodici giorni. Ci fa paura l’idea di seppellirla e vivere col rimorso di non aver fatto tutto il possibile”.
Tutto il possibile nonostante l’ultimo referto medico effettuato lunedì 10 febbraio. Secondo quanto riferito dall’Asp di Palermo, dichiarazioni riportante, come detto sopra, dal portale Live Sicilia, non vi era alcun dubbio sul decesso:
“È stata appurata la morte della donna nonostante i familiari della donna dicano di aspettare ulteriori verifiche. È stato inviato anche un cardiologo che ha effettuato un elettrocardiogramma, tenuto in striscia continua per venti minuti, risultato poi totalmente piatto. A volte succede che dopo la morte un minimo di attività elettrica continui a essere rilevata, ma in questo caso era pari a zero. Probabilmente in questa circostanza il processo del rigor mortis è più lungo”.
Come indicato dai medici, la sepoltura sarebbe dovuta avvenire entro e NON oltre martedì 11 febbraio, scadenza non rispettata dai parenti che hanno dovuto poi cedere alla procedura di sepoltura coatta imposta dal sindaco di Carini, Giuseppe Agrusa.
Il primo cittadino, nonché responsabile dell’autorità sanitaria del territorio, aveva infatti dichiarato:
“I carabinieri ci hanno confermato che l’iter è stato compiuto ed è stata dichiarata la morte della signora Grazia Bruno, sia dal medico curante che dal medico dell’azienda sanitaria. Nella mattinata di giovedì 13 febbraio cercheremo di convincere i familiari che ormai la salma deve essere portata al cimitero per essere seppellita. Se ci saranno resistenze emetterò un’ordinanza per procedere alla sepoltura coatta della signora Bruno”.
Nell’edizione di, venerdì 14 febbraio, il portale Live Sicilia rende noto che la contestata sepoltura è avvenuta e che in pochi hanno partecipato al funerale della donna.
Nonostante ciò, i familiari continuano a chiedere che venga fatta chiarezza su quella che in molti continuano a definire una morte apparente:
“Chiediamo che la bara venga riaperta e che ci sia uno studio serio su nostra madre”.
E chissà che la donna, ma soprattutto la sua famiglia, non riesca a trovare la pace…