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San Valentino: Festa degli Innamorati ma Non Tutti Sanno che …

di Alessandra Albanese

14 Febbraio 2014

San Valentino: festa degli innamorati ma non tutti sanno che ...

Il 14 febbraio si festeggia in molte parti del mondo San Valentino, la festa degli innamorati.

La leggenda secondo la quale questo Santo è divenuto poi il protettore delle coppie ha alimentato nei tempi la tradizione di scambiarsi bigliettini amorosi, doni, fino a diventare oggi una festa molto consumistica e poco religiosa.

Sembra addirittura che documenti che attestano la tradizione dello scambio di biglietti d’amore siano conservati in Inghilterra, patria dove essa e nata e che risalgono già al XV secolo.

Non tutti però sanno che le leggende e le storie su San Valentino sono diverse, e per di più anche il Santo non è uno solo, bensì due, se non addirittura tre.

La leggenda più comune vuole che un giorno Valentino si imbattesse in due giovani innamorati che litigavano e lui regalò loro una rosa. Il semplice gesto del Santo ebbe la capacità di calmare la lite ed ecco che si invoca Valentino come protettore degli innamorati.

Un ‘altra leggenda con un finale meno allegro dice che una ragazza cristiana di nome Serapia si fosse innamorata di un centurione pagano di nome Sabino. Per riuscire a sposare l’amata Sabino si convertì e si battezzò, ma Serapia si ammalò di Tisi. Invocato Valentino, vescovo di Terni, Sabino gli chiese di non essere separato dal suo amore, e questo desiderio venne esaudito col peggiore dei finali: morirono insieme abbracciati.

Ma queste sono leggende che non hanno però alcuna prova storica.

Altri Santi invece vengono annoverati nella letteratura liturgica.

Innanzitutto bisogna precisare che nonostante per tutti il 14 febbraio sia San Valentino, se si consulta in nuovo Calendario liturgico, si scoprirà che il protettore degli innamorati è stato declassato a santo locale, e che al suo posto si trovano i ben più importanti Santi Cirillo e Metodio (ebbene si, non è uno scherzo!), evangelizzatori del popolo slavo.

Ma siccome il Valentine day resiste nel tempo, il rito di festeggiare in coppia resta, in barba al cambiamento di Santi e Martiri

Se poi prendiamo il Martirologio Romano, ovvero il libro istituito nel 1586 sotto Papa Gregorio XIII che determina i calendari liturgici, vediamo che nel giorno del 14 febbraio vengono festeggiati due Santi, entrambi Valentino.

Il primo è San Valentino presbitero e martire, ucciso e decapitato sotto Claudio Cesare, il quale incuriositosi della fama di questo prete lo convocò a palazzo per tentare di convincerlo ad abbandonare la sua religione. Claudio decise allora, vedendolo infervorato da questa fede, di lasciare il suo destino nelle mani del suo ministro Asterio. Asterio gli chiese, per convincersi della sua santità, di guarire la figlia cieca dall’età di due anni. Valentino si raccolse in preghiera e poi pose le dita sugli occhi della bambina, che venne miracolata riacquistando la vista. Così tutta la famiglia del ministro dell’imperatore si convertì.

Claudio lo venne a sapere e decise di decapitare Valentino.

I resti del Santo sono conservati oggi in una chiesa sulla via Flaminia, che sovrasta una catacomba chiamata di San Valentino, così come era comunemente chiamata la porta del Popolo a Roma nel medioevo.

Questa tesi viene invece confutata da un altro libro religioso, nel quale si attesta che la basilica della via Flaminio venne detta di Valentino intendendolo come l’appellativo del benefattore che l’aveva fatta costruire «quae appellatur Valentini» (così come avviene in altre basiliche come quella “costaniniana”, cioè San Giovanni in Laterano).

A Santa Prassede poi sono conservati i resti di un altro San Valentino. Infine sempre il 14 febbraio viene celebrato San Valentino vescovo di Terni.

L’altra storia, ma forse sovrapponibile alla prima è questa:

Questo vescovo di Terni venne decapitato a Roma nel 273 durante il regno dell’imperatore Aureliano, per sua mano.

Il suo corpo sarebbe stato sepolto su una collina sulla quale venne edificata la basilica nel 1618.

Il vescovo Valentino, si narra, sarebbe stato invitato a Roma dal filosofo Cratore in quanto avente fama di guaritore e taumaturgo, affinchè guarisse il figlio del filosofo. Valentino guarì il ragazzo e anche questa volta la famiglia intera si convertì.

Ma questo non piacque al prefetto Placido, che ordinò la decapitazione del vescovo, e i suoi resti nel corso dei secoli vennero donati a diverse chiese italiane. A Terni rimangono il cranio, la mascella e poco altro.

Tutte queste storie lasciano però aperto il dubbio che si tratti in effetti della stessa persona, la cui storia è stata nel tempo modificata.

La cosa certa è che la diffusione del culto di San Valentino in Italia e in Europa come protettore dei fidanzati è opera dei Benedettini, che durante il medioevo erano i custodi della basilica di Terni.

Ma anche qui la tradizione religiosa passa per i calendari delle stagioni.

San Valentino infatti cade nel periodo in cui la natura comincia il suo risveglio dal torpore invernale.

Intorno alla metà di febbraio infatti sbocciano le prime violette, e in certe zone d’Europa fioriscono addirittura i primi mandorli e noccioli.

Molti proverbi recitano «Per san Valentino la primavera sta vicino» e ancora «Per san Valentino fiorisce lo spino».

In pratica San Valentino annunciava la nuova stagione, ovvero quella durante la quale il sole riscalda la terra (e infatti spesso il Santo viene rappresentato con il sole in mano) e gli uccellini cominciano ad accoppiarsi.

Da qui forse la tradizione di indicare alle giovani coppie che questa fosse la migliore stagione per sposarsi, e dunque forse la scelta di festeggiare il Santo come protettore degli innamorati è la giusta conclusione di tutte le storie e le leggende.

Infine un’ultima curiosità, che poco ha a che vedere con la festa degli innamorati: lo sapevate che San Valentino è anche il protettore degli epilettici?

Ma questa è un’altra storia…



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