“Qualcuno potrebbe dire che i disabili come me non dovrebbero diventare genitori. Anche se non sarò mai in grado di correre insieme a mio figlio, la disabilità non mi impedirà di essere una madre meravigliosa”.
Con queste parole Marie Andrews, 31enne inglese disabile, presenta al mondo il suo primogenito.
Ancora incredula per la grande opportunità avuta,
“È un sogno che si avvera. Devo darmi un pizzicotto. Ho sempre sognato di avere un bambino anche se ho un corpo a metà” ha dichiarato al Mirror,
Marie ha deciso di raccontare la sua storia con lo scopo di incoraggiare gli altri a non rinunciare ai propri sogni.
“Spero che la mia storia possa incoraggiare le altre persone disabili ad inseguire i loro sogni di una vita normale”.
Nata con una particolare forma di scoliosi, la spina dorsale della donna si presenta come gravemente contorta; inoltre le sue ossa sono alquanto fragili, tanto da rischiare di rompersi con un solo colpo di tosse, condizione che, fino ad oggi, le ha procurato oltre 200 fratture.
Rari i casi di sopravvivenza per tale condizione genetica, lo stesso fratello di Marie, Mark, è deceduto all’età di 9 anni a causa delle ossa troppo deboli, una “semplice” caduta da una sedia a rotelle non adatta gli è stata fatale.
“Ho la scoliosi e una spina dorsale gravemente contorta – ha dichiarato la donna al Mirror – oltre a problemi respiratori e cardiaci che mi rendono maggiormente esposta alle infezioni. Per questo il mio futuro sembrava tetro […] Ho frequentato normalmente una scuola ma ero così fragile da aver bisogno di una badante a tempo pieno. È stato straziante vedere gli amici andare in discoteca senza di me”.
Nel 2002 incontra Dan, scienziato planetario, nella scuola presso la quale lei lavora come receptionist: immediata la scintilla fra i due.
La disabilità di Marie non ha impedito alla coppia di viaggiare e di vivere appieno il loro amore, anche se, con il passare del tempo, entrambi hanno iniziato a pensare di “allargare la famiglia”.
“Abbiamo sempre detto che ne avremmo adottato uno – racconta la Andrews al blog Scope– ma, quando abbiamo provato a farlo, abbiamo scoperto che le difficoltà aumentano se hai una disabilità. Mi sono sentita devastata. Ho pensato che non saremmo mai stati in grado di avere figli. Ma il pensiero di avere un bambino non mi lasciava. Ad un certo punto ho anche pensato di rischiare, di portare avanti io stessa una gravidanza, ma sapevo che sarebbe stato troppo per me”.
La fragili ossa di Marie infatti non sarebbero mai state in grado di sopportare il peso di un bambino, inoltre il parto l’avrebbe sicuramente uccisa.
Su suggerimento di un amico, la coppia decise di affidarsi ad un’agenzia di maternità surrogata che, contrariamente all’adozione, si rivelò essere un’alternativa fattibile.
Dopo soli 18 mesi, ben pochi se paragonati ai 6 anni di ricerche per una maternità alternativa, una mamma surrogata si propose di portare in grembo il loro bambino.
Mark, questo il nome scelto per il loro bambino, è nato lo scorso novembre; sano, al momento della nascita pesava 8 libbre, l’equivalente di circa 3,6 kg.
“È stato consegnato direttamente a me – ha raccontato la raggiante neo mamma – È stato il momento più bello della mia vita”.
Marie è ben consapevole dei suoi limiti e delle difficoltà alle quali va ed andrà incontro ma, pur disponendo di un aiuto quando il marito è fuori casa, non si abbatte e cerca di fare e dare il meglio.
“Io posso cambiare pannolini e dargli da mangiare, ma qualcuno deve alzare Mark […] So che non sarò in grado di correre o andare in giro con lui, ma lui potrà giocare a palla con il papà […] La cosa più importante che posso dargli è amore e, quando sarà più grande, seguirlo nella sua istruzione”.
Il corpo di Marie Andrews sarà anche a metà ma può questa condizione renderla una madre peggiore delle altre?
Io non credo!