Il cancro è considerato il male più oscuro, diffuso, pericoloso e serio del secolo. Il cancro può colpire diverse parti del corpo ed è praticamente impossibile prevenirlo o diagnosticarlo prima del suo dilagare. Si tratta di una malattia trasversale che colpisce tutti, adulti, bambini, anziani e giovani.
Nonostante i grandi progressi nella prevenzione e nel trattamento del cancro, le statistiche rivelano che il numero di malati nel mondo rimane preoccupante e troppo alto.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità tra il 2008 e il 2012 l’incidenza e il numero di decessi per cancro è aumentato : nel 2012 ci sono stati oltre 14 milioni di casi contro 12,7 milioni nel 2008 e si sono registrati 8,2 milioni di decessi contro i 7,6 milioni del 2008 .
Recentemente gli scienziati americani si sono lungamente soffermati sulle probabili cause dell’aumento esponenziale del cancro nella popolazione mondiale e il risultato ultimo della ricerca è molto poco confortante: il ricorso smodato alle moderne pratiche mediche di diagnostica per immagini concorrerebbe a indebbolire l’organismo umano esponendolo più facilmente al rischio di contrarre il cancro.
Gli scienziati americani sentenziano che l’utilizzo di strumenti diagnostici per immagini potrebbe essere una delle principali cause di cancro umano.
In realtà spesso dimentichiamo che il corpo umano non è una macchina schermata o schermabile, esso è un organismo vivente che è nato e si è evoluto fruendo della “natura incontaminata”; oggi il corpo dell’uomo si ritrova in un mondo assolutamente progredito ma letteralmente stretto nella morsa delle radiazioni, circondato da campi elettrici e “bombardato” da invisibili onde elettromagnetiche.
Ogni processo di diagnostica per immagini è capace di dare una precisa risposta medica rispetto alla salute umana ma trasmette al paziente alte dosi di radiazioni.
Ed il ricorso alla diagnostica per immagini è notevolmente aumentato negli ultimi 20 anni.
Si stima che negli Stati Uniti l’esposizione alle radiazioni per motivi diagnostici sia stata sei volte maggiore nel 2006 rispetto al 1980, l’allarme lo lancia il Consiglio Nazionale per la Protezione e il Controllo delle Misure di Radiazione.
I rischi della umana esposizione alle radiazioni sono stati dimostrati direttamente, questo è quanto sostengono gli studiosi americani.
Uno studio britannico ha dimostrato che i bambini esposti a molteplici radiazioni determinate da “importanti diagnosi per immagini” risultavano più esposti allo sviluppo della leucemia e del cancro al cervello. Sulla stessa linea un rapporto del 2011 che ha concluso che la diagnostica per immagini correlata a terapie ormonali imponenti sarebbero definibili come cause ambientali del cancro al seno.
Secondo i calcoli espressi dagli esperti americani , se l’America non cambia la prassi attuale , il 3-5% di tutti i tumori futuri può derivare dall’esposizione a radiazioni determinate da screening medici compiuti attraverso esami diagnostici per immagini.
Gli scienziati ritengono che questi test sono abusati. In buona sostanza sarebbe sconsigliabile il ricorso ad esami non strettamente necessari.
Gli studiosi però allertano anche quando sono usati correttamente gli screening per immagini non sono sempre compiuti in totale sicurezza: per regola base la “dose di immagini mediche” (per intenderci: “la potenza delle radiazioni emesse per ottenere il referto clinico”) dovrebbe rimanere la più bassa e ragionevole possibile .
Tuttavia, a detta degli stessi scienziati che hanno firmato le ricerche, non sempre esistono linee guida specifiche per queste “dosi” e, quindi , si registra una notevole variabilità all’interno e tra le istituzioni. La “dose” di un ospedale può essere 50 volte più forte di un altro .
Posto che i ricercatori americani parlano da un lato di diagnostica per immagini importante, quindi non considerano le più banali ecografie di routine che non espongono a radiazioni il paziente ma prendono ad esame analisi assai più invasive, tipo la TAC, lo scopo della ricerca in termini di prevenzione del cancro è quello di ridurre il tasso di diagnosi mediche compiute per immagini evitando di effettuare test inutili e riducendo al minimo le radiazioni per ciascun test effettuato .
Ed in questo senso un miglioramento delle linee guida per le pratiche diagnostiche per immagini potrebbe essere d’aiuto.
Gli scienziati avvisano: anche i pazienti hanno un ruolo da svolgere!
Infatti prima di accettare una TAC il paziente dovrebbe sempre chiedere delucidazioni:
– dovrebbe domandare se l’esame diagnostico porterà ad un migliore trattamento della sua condizione ,
– dovrebbe chiedere se può ricevere una terapia alternativa ,
– dovrebbe sapere se ci sono alternative che non comprendano radiazioni , come l’ecografia o la risonanza magnetica.
L’esposizione a radiazioni non può essere minimizzata.
Fonti:
BBC,
The New York Times
The New York Times