Secondo uno studio fatto tra le bambine tra i tre e i cinque anni è emerso qual è la tipologia di bambole che le attrae maggiormente.
Le piccole “signorine” sono ancora troppo giovani per allacciarsi le scarpe da sole, leggere una storia ed essere autonome eppure sembra che abbiano già le idee abbastanza chiare sul modello di bambole più belle, una sorta di modello a cui aspirare.
Per questo studio i ricercatori americani della Rutgers University del New Jersey hanno approntato tre modelli di Barbie da proporre, tutte con la stessa faccia, vestiti simili ma una diversa forma fisica.
Sono state poi intervistate 40 bambine ed è stato chiesto loro chi fosse la più felice, quella con più amici e con quale avrebbero voluto giocare.
Non c’è nessun dubbio: le bambole più belle sono quelle più magre, sostiene la maggior parte delle bambine della ricerca, nonostante tutte e tre avessero la stessa faccia!
Secondo il loro insindacabile giudizio, le bambole più paffute e cicciottelle sarebbero più tristi, stanche e non avrebbero amici, dunque è meno bello giocarci!
Il 70% ha scelto la Barbie più magra, un modesto 20% quella di corporatura media e solo il 10% la Barbie più formosa.
Inutile dire che questa scelta nasconde un’implicazione sociale ben più profonda, determinata, tutt’ora, da modelli proposti da pubblicità, televisione e anche discorsi e commenti ad immagini fatte in famiglia.
I bambini, soprattutto in età prescolare, assorbono come spugne e poi pensano e reagiscono di conseguenza.
Il ricercatore John Worobey, responsabile dello studio, dice inoltre che, probabilmente, le bambine riflettono le ansie delle mamme riguardanti il sovrappeso e il loro desiderio di essere magre.
“Penso che ciò che sentono a casa, a livello di parole e sensazioni, stabilisca un parametro secondo il quale essere grassi sia una cosa spiacevole.”
Alcuni ravvisano, in questi comportamenti e scelte, delle basi che possono predisporre a disturbi alimentari come l’anoressia.
Susan Ringwood, presidente dell’associazione inglese Beat per i disturbi alimentari, sostiene:
“E’ cruciale che le persone imparino prima possibile che non solo chi ha una forma fisica perfetta potrà avere successo, essere felice e amato.”
L’educazione al rispetto per gli altri e per se stessi, come sempre, avviene in prima battuta tra le quattro mura di casa.
Fonte: www.dailymail.