Le donne della storia compaiono su Facebook!
Nei profili femminili, in queste ore, si sostituiscono alle consuete immagini i volti di molte scrittrici, principesse, sante, scienziate, artiste, politiche o giornaliste protagoniste della storia antica e moderna, tutte testimoni della grande << memoria rosa del mondo >>.
Le donne dalla storia tornano per rappresentare tutte Noi.
Perché le immagini dei profili facebook vengono così modificate?
Come mai scompaiono le foto familiari e gli splendidi ritratti in abito bianco? A quale scopo oggi in moltissime scegliamo una illustre donna della storia come immagine identificativa?
L’iniziativa parte da una sensibile rivendicazione:
<< In un periodo in cui la stampa, voyeristica e morbosa, sembra attribuire alle donne come unica professione: “il lavoro più antico del mondo”; riscopriamo le grandi donne del passato, per permettere a quelle del presente di avere modelli diversi di identificazione e non inibire lo sviluppo di quelle del futuro.>>
Questo, letteralmente, è il testo del messaggio che circola tra le donne della rete.
È dunque una “rivoluzione” intellettuale e pacifica?
Forse lo è; certamente rappresenta una manifestazione dell’intelligenza femminile. È un moto delle anime rosa del web e parte da una considerazione negativa della realtà di fatto. Attraverso questa iniziativa si stimola una seria riflessione sulla avvilente immagine dell’essere donna che ultimamente sta mortificando la nostra stessa natura e che non può non coinvolgerci emotivamente, non può non farci rammaricare.
La donna è potenza, è madre che genera e per questo è colei che può costruire il futuro del mondo.
La donna è sapienza che cresce ed educa le coscienze … è la donna ad insegnare agli uomini le cose della vita, perché, là dove tutto ha origine, gli uomini sono i figli di Noi donne.
La donna è bellezza; lo è già solo per questo suo legame, intimo e innato, con la natura.
La grandezza di ogni donna non sta nel corpo e non è materia, non sta nella sessualità e non è provocazione. La nostra magnificenza la celiamo nell’animo.
Con l’aiuto delle donne della storia, rintracciando le impronte che esse hanno lasciato nella memoria del mondo, adesso Noi donne comuni ma straordinarie affermiamo la nostra fierezza.
Ci opponiamo già all’idea che il potere della donna sfumi con lo sfiorire del corpo, ma soprattutto ci contrapponiamo a chi non rispetta la nostra eccellenza stimolando tutti ad interrogarsi dinnanzi a tanta <<memoria rosa>>.
Cosa sarebbe stato il mondo senza queste eccelse donne? E cosa sarebbe oggi senza ciascuna di Noi?