Roma 8 Giugno 2010 – Denunciata la maestra di una scuola elementare di Spinaceto, quartiere della periferia romana. L’accusa è grave: l’educatrice avrebbe reiteratamente inferto violenze psicologiche e fisiche ad un bambino autistico di 8anni.
Il padre ha presentato denuncia presso la Procura di Roma.
I fatti sarebbero avvenuti a scuola e si sarebbero susseguiti e ripetuti per tutto il corso dell’ultimo anno scolastico.
<< I problemi per il bambino – spiega l’avvocato Maria Carsana, presidente dell’Associazione per la Tutela del Minore e legale della famiglia – sono iniziati quando a dicembre è tornata a scuola l’insegnante titolare di lettere sino ad allora assente per infortunio. Dal suo arrivo il bambino ha iniziato a manifestare disagio, diceva di avere paura dell’insegnante, aveva crisi di pianto, si rifiutava di andare a scuola. I genitori hanno interpellato l’insegnante di sostegno e la terapeuta della Asl Rmc, le quali pensando ad una stanchezza del bambino, hanno consigliato di tenerlo a casa per alcuni giorni >>. Ma non erano le condizioni fisiche del bambino a tenerlo nervoso, non c’era alcuna stanchezza né alcun malessere dietro i suoi comportamenti. A portare alla luce la verità è stata l’insegnante di sostegno che ha consigliato alla famiglia di ritirare il bambino da scuola. Per il benessere del piccolo, vittima in classe di una insostenibile situazione. A quanto pare un’insegnante vessava il piccolo con punizioni poco ortodosse, simili, piuttosto a vere e proprie violenze.
<< Lo costringeva – spiega Carsana – a scrivere pagine del quaderno con frasi del tipo “Non devi dare calci”. Durante le lezioni, poi, gli scagliava il banco contro, per farlo stare fermo, si sedeva sulle ginocchia del bambino arrivando a schiaffeggiarlo e a sculacciarlo causandogli forti danni, soprattutto sotto il profilo psicologico >>.
Laddove questi fatti dovessero trovare conferma in sede giudiziale la cosa potrebbe a ben donde definirsi scandalosa.
La diversità è un problema sociale proprio nella misura in cui manchi una sensibile educazione alla accettazione del malato, delle sue sofferenze e delle sue specialità.
Ed in questo senso la scuola deve concorrere con la famiglia alla costruzione delle coscienze. Non è una facoltà dei docenti sensibilizzare, stimolare il senso civico ed educare alla diversità, non è un valore aggiunto della formazione ma è un dovere. È inaccettabile che gli educatori per primi non solo violino tale dovere ma addirittura assumano comportamenti contrari alla morale ed incivili, diseducativi e scorretti. Ove i fatti denunciati alle autorità venissero confermati in giudizio, appare chiaro che vittime del turbamento psicologico sono tutti i membri di quella classe, sebbene in seconda battuta e di rimbalzo tutti i piccoli alunni avrebbero finito col subire una violenza inaccettabile.