La storia di Leo Rigamonti è una delle tante, troppe storie di bambini contesi tra due genitori, che iniziano a farsi la guerra dopo un matrimonio diventato impossibile.
Leo ha 8 anni, ed è figlio di Maurizio Rigamonti, 43 anni imprenditore parmigiano e Laura Carder, 42 anni di origine americana.
I due si conoscono in Italia, dove Laura stava trascorrendo una vacanza. Si incontrano, si innamorano, si sposano a Las Vegas, e cominciano a vivere a Parma. Nasce Leo, che oggi ha otto anni, e una storia poco invidiabile.
Dopo un po’ Laura decide di andare a passare qualche tempo negli Stati uniti e porta con sé Leo.
La lotta comincia, ma forse era già iniziata in casa Rigamonti.
Maurizio e Laura instaurano una battaglia legale fatta non solo di separazione ma anche di affidamento, denunce per violenza e quant’altro possa far perdere la via maestra ad un bimbo di pochi anni.
Per tornare alla cronologia della storia, nel giugno 2012 Laura in America col figlio viene raggiunta dalla decisione del tribunale americano, che la costringe a ritornare in Italia.
Maurizio la denuncia per rapimento, lei invece lo accusa di violenze. Il tribunale di Parma assolve Laura, Maurizio scrive a Napolitano per chiedere giustizia.
Leo viene affidato ad entrambi, e i tre obbligati a vivere a Parma. Qualche settimana fa il colpo di scena: Leo passerà parte delle vacanze natalizie col papà in Trentino, per una settimana bianca.
Dovrà rientrare dalla mamma dopo l’Epifania.
Ma il giorno stabilito Leo non torna.
Il nonno paterno di Leo continua ad affermare che i due sono tranquillamente in vacanza, ma la madre non crede a tutta questa storia.
Le luci dei riflettori mediatici si accendono sulla famiglia. Le trasmissioni si contendono i protagonisti, la polizia comincia a cercare l’uomo e il bambino, che sembrano svaniti nel nulla.
Laura è convinta che l’ex marito stia dirigendosi in Spagna, viaggiava su una Mercedes, l’ultima volta le cellule avrebbero agganciato il suo telefonino sull’A1 al casello di Parma.
A far perdere la testa all’uomo, secondo il suo legale avvocato Defilippi l’ennesima denuncia per violenze presentata dall’ex moglie lo scorso dicembre e l’imminente udienza giudiziaria che avrebbe stabilito l’affidamento di Leo.
Mercoledì 16 Maurizio fa rientro a Parma, preceduto da appelli del suo avvocato nei quali comunicava l’intenzione di tornare a casa, cercando il modo meno traumatico, visto il clamore mediatico suscitato da questo suo gesto.
Leo è stato condotto in una località segreta, Maurizio Rigamonti è accusato di sottrazione di minore, dovrà rispondere alla questura di Parma.
Ma ecco un ennesimo coup de teatre: spunta un video che Maurizio ha pubblicato su youtube il 14 gennaio, non prendendosi neanche la briga di oscurare il volto del figlio.
Al video Maurizio allega un post: “ Queste sono le dichiarazioni spontanee di Leo per quanto riguarda quello che pensa e quello che è stato costretto a subire fino ad oggi!”
Il video integrale dura 4 minuti, nei quali Leo sostiene che la cattiva è la madre, che suo padre è buono, che la terapeuta che lo segue da anni (grazie a questi begli anni che i genitori gli hanno servito sul piatto d’argento, ndr.) è una stupida, e che è stato costretto a dire tonnellate di cose cattive sul padre non vere.
“Non è mio papà che è cattivo, è mia mamma che è cattiva”, il padre gli chiede cosa abbia sbagliato e Leo “No, tu mi vuoi bene”, e lo abbraccia.
La questura stabilirà adesso le responsabilità dei genitori, nel frattempo però Leo ha perduto per sempre gli anni della sua infanzia, anni vissuti a vedere mamma e papà farsi la guerra, e a pagare in prima persona le conseguenze di questa guerra.