La Circolare Ministeriale che gira da qualche giorno su vari forum e pagine di social è un po’ datata, per l’esattezza è la numero 177 del 14 maggio 1969, prendete nota. Eppure non è stata mai abrogata e di conseguenza è tutt’ora valida ed applicabile.
L’argomento spinoso è quello relativo ai compiti degli alunni della scuola primaria (elementari) e secondaria (medie) da assegnare nel week end.
Un tema fastidioso perché noi genitori siamo i primi a dover far rispettare l’autorità dell’insegnante, a farci garanti di una gerarchia in cui la maestra è dar rispettare, ascoltare, ubbidire. Guai non fosse così.
Eppure non sono rari i casi in cui a più di un genitore è venuto da mordersi le labbra pensando che: “accidenti” non si può passare il week end sui libri invece che andare a passeggio….
A volte ci si fa in quattro anche aiutando i piccoli per finire tutto prima possibile, entro venerdì o sabato, ma a volte la mole di lavoro risulta veramente ingestibile tanto da dover organizzare gli impegni familiari in base alle consegne per il lunedì!
Chi non si è ritrovato a colorare pagine o a suggerire velocemente qualche risultato di un’operazione per affrettare i tempi? Più difficile è quando ci si ritrova a dover studiare una poesia dal venerdì al lunedì!
Qualche insegnante si difende dicendo che la consegna magari è stata fatta durante la settimana, non pensando che comunque durante la settimana continua ad esserci la scuola, per alcuni a tempo pieno, per altri, al doposcuola, diventa tempo pienissimo.
Non considerando che forse ci sono anche altre attività da coordinare o commissioni da fare o, perché no, un po’ di dolce far nulla da concedersi…
La circolare ministeriale in questione ha come oggetto: Riposo festivo degli alunni. Compiti scolastici da svolgere a casa.
E’ volta a tutelare quanto meno il riposo della domenica come acquisito e garantito. Viene da sorridere nel pensare a quanto buon senso ci fosse più di quarant’anni fa e che si è perso per strada!
Sostanzialmente si richiama l’attenzione dei Capi d’istituto e degli insegnanti sulla necessità di non sottoporre gli alunni ad un carico eccessivo di lavoro per compiti scolastici da svolgere a casa. Viene tenuto in debito conto l’importanza delle attività sportive, ricreative, artistiche dei bambini che hanno un impatto altrettanto formativo quanto la sfera didattica a complemento della loro personalità e crescita.
Inoltre il giorno di sabato e domenica vede spesso la famiglia riunirsi ed incontrarsi in un clima affettivo che è difficile da ritrovare durante la settimana.
Alla luce di tutto ciò, in ultimo, viene sancita la seguente linea guida:
“…in considerazione del duplice ordine di esigenze finora prospettate, questo Ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.
Si potrà del pari far luogo ad interrogazioni quando ciò sia richiesto dallo stesso interesse degli alunni, in vista di scrutini o di esami imminenti, ad esempio per poter riparare in caso di precedenti valutazioni sfavorevoli.”
Linguaggio un po’ arcaico a parte, non si può non abbracciare in toto questa politica che spesso è stata totalmente abbandonata dagli insegnanti.
Chi vi scrive è un’insegnante, oltre che una mamma di tre bimbi. E’ vero che è impossibile assegnare compiti solo a chi effettivamente avrebbe bisogno di un approfondimento e un consolidamento maggiore, laddove le ore curricolari non bastano mai, dunque i compiti vengono dati a tutti, indistintamente, con lo scopo di acquisire automatismi, fare allenamento: è l’unico strumento per cercare di colmare le famose lacune.
D’altro canto i compiti non possono riempire ogni spazio e a volte è discutibile anche la loro funzionalità, se non quella di “esserci”; alcune insegnanti si sentono addirittura in colpa se non danno compiti! Almeno il week end dovrebbe essere invece caratterizzato da svago e relax che potranno senz’altro andare a beneficio di una maggiore concentrazione e di un’applicazione scolastica più proficua e positiva.
In ultimo ricordiamoci che negli altri paesi europei i compiti delle vacanze o del week end non esistono!