Liane Stooke e suo marito Iain, entrambi di 38 anni, erano letteralmente estasiati quando avevano saputo di aspettare il loro terzo figlio, anche i due fratellini non vedevano l’ora di poter abbracciare la futura sorellina.
La loro gioia però si è tramutata presto in disperazione quando, da un’ecografia, si è evidenziata un’ombra scura nel cervello della piccola che Liane portava in grembo.
Liane ripete l’ecografia al Frenchay Hospital di Bristol e i risultati sembrano confermati i timori dei medici:
viene diagnosticata una malformazione chiamata oloprosencefalia.
Si tratta di una patologia molto grave che, nel migliore dei casi, può portare ad anomalie nel sistema nervoso centrale fino ad uno sviluppo incompleto dei lobi cerebrali con conseguenti deficit olfattivi, visivi, ritardo nello sviluppo psicomotorio e tetraplegia spastica. Inoltre la maggior parte di bambini nati con questa rara malformazione genetica, uno su 10.000, non sopravvivono a lungo.
“I dottori ci dissero che non sarebbe mai stata in grado di camminare, parlare, probabilmente avrebbe anche avuto un viso deforme, c’erano tantissimi punti interrogativi e variabili sulla sua futura e possibile condizione.”
“Ci avevano detto che Miley non sarebbe stata neppure in grado di riconoscerci.”
“Siamo stati costretti a prendere una decisione pesantissima, è stata un’agonia fino all’ultimo minuto.”
Benché Liane fosse alla 30ima settimana di gravidanza, molto al di là dei normali limiti per l’aborto, i dottori ravvisarono, nel suo caso, gli estremi per un aborto terapeutico, fortemente consigliato vista l’incompatibilità della piccola con degli standard di vita qualitativamente accettabili.
Liane ricorda i momenti in cui le è stata data la notizia:
“Era come se io mi vedessi dal di fuori, non riuscivo a connettere, è stata un’esperienza terribile, un incubo vero e proprio, il cuore si è spezzato.”
“Da una parte non riuscivamo ad accettare di abortire ma, allo stesso tempo, ci chiedevamo come avremmo fatto a gestire un bambino con una disabilità così pesante.”
Sei settimane prima dalla data presunta del parto, i coniugi Stooke, si presentano in ospedale per un colloquio e la decisione finale.
“E’ stato allora che i medici mi hanno detto che poteva esserci una minima possibilità che la bimba ci riconoscesse, allora io e mio marito ci siamo guardati e siamo stati sicuri della scelta.”
“Il mio istinto di madre ha deciso per me.”
Miley è nata con cesareo nell’ottobre 2011.
Tutti erano stupefatti di vedere che la bambina stava perfettamente bene e non presentava nessuna anomalia.
I test alla nascita sono stati brillanti e la diagnosi si è rivelata completamente errata!
Dal sollievo, Liane e suo marito, sono passati subito alla rabbia per aver passato dei momenti così drammatici a seguito di uno sbaglio madornale, inspiegabile ed ingiustificabile!
Il dottor Chris Burton, direttore sanitario dell’ospedale si è detto pronto a far luce sull’accaduto e ad accertare le responsabilità. Si è altresì giustificato dicendo che è estremamente difficile analizzare e diagnosticare lo sviluppo cerebrale di un bambino nel grembo materno e questi casi sono comunque molti rari.
Adesso, a due anni, Miley è una bambina perfettamente normale e assolutamente in linea con gli standard della sua età, cammina, parla, ride e gioca coni suoi fratelli Aaron e Bailey di nove e quattro anni.
Liane commenta così:
“Miley è semplicemente perfetta e sono felice di aver dato ascolto al mio istinto materno e aver dato così a Miley la possibilità di vivere!”
Fonte: http://www.dailymail.co.uk/