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I Gigli della Città di Nola Patrimonio dell’Umanità

di Maria Corbisiero

05 Dicembre 2013

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“E’ fatta, adesso è davvero fatta. La festa dei Gigli di Nola, la nostra storia, la nostra fede, il nostro dna di popolo nolano sono ricchezza universale. L’Unesco ha ufficialmente iscritto le 4 città della rete delle macchine a spalla nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Ora tutto questo dovrà tradursi in nuove opportunità di crescita per Nola. Insieme raggiungeremo anche quest’obiettivo. Voi intanto aspettatemi che sto tornando. Domenica sarà grande festa”.

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Festa dei Gigli, Nola

Mercoledì 4 dicembre 2013, ore 16:00 circa, l’annuncio qui sopra riportato appariva sulla bacheca del profilo personale facebook di Geremia Biancardi, sindaco di Nola, città della provincia di Napoli.

È il riscatto di un intero paese, il mio paese, recentemente divenuto noto in tutta Italia in quanto posizionato geograficamente nell’ormai famosa Terra dei Fuochi.

Un riconoscimento importante che unisce ben 4 città italiane, Nola, Viterbo, Palmi e Sassari, divenute ora “sorelle”, legate dalla tradizione folkloristica e dalla cultura popolare.

Alle ore 15:50 di ieri, come riportato su molti giornali locali legati alle 4 città sopra citate, i 24 membri dell’ottavo Comitato Intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, riunitisi a Baku, in Azerbaijan, si sono pronunciati a favore del progetto di candidatura, avviato nel 2005 e coordinato da Patrizia Nardi della Rete italiana delle grandi macchine a spalla.

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I Candelieri di Sassari

Tale Rete unisce e accomuna 4 feste popolari, tutte basate sull’utilizzo di grandi “macchine da festa” rigorosamente portate “a spalla”.

I gigli di Nola, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Varia di Palmi e i Candelieri di Sassari sono ora Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.

Ma cosa vuol dire tutto questo?

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La Macchina di Santa Rosa di Viterbo

La promozione dell’ambizioso progetto avviato 8 anni fa dalla Nardi, il primo realizzato in e per l’Italia, oltre a riconoscere come patrimonio inestimabile queste feste popolari, le valorizza e le salvaguarda, accentuandone la valenza storico-religiosa-culturale e redendo atto ad una fede sociale che da anni viene tramandata nella sua interezza.

Ecco cosa si legge sul sito dell’UNESCO:

“Tra i suoi principali obiettivi, la Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale intende salvaguardare gli elementi e le espressioni del Patrimonio Culturale Immateriale, promuovere (a livello locale, nazionale e internazionale) la consapevolezza del loro valore in quanto componenti vitali delle culture tradizionali, assicurare che tale valore sia reciprocamente apprezzato dalle diverse comunità, gruppi e individui interessati e incoraggiare le relative attività di cooperazione e sostegno su scala internazionale (articolo 1)”.

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La Varia di Palmi

Un gemellaggio, quello che ora lega Nola, Viterbo, Sassari e Palmi, che verrà festeggiato ufficialmente e in contemporanea domenica 8 dicembre.

Per quanto concerne la mia città, Nola, ove ebbe i natali Giordano Bruno, ove ogni anno, nel mese di giugno, si celebra la festa dei gigli dedicata a San Paolino, Santo Patrono, è già in corso l’allestimento di una delle “macchine da festa”: in Piazza Duomo infatti fervono i preparativi per la costruzione di un giglio-monumento.

L’obelisco, i cui lavori di costruzione hanno preso il via nella mattinata di ieri, resterà esposto nella piazza centrale per tutto il periodo natalizio, testimonianza di una fede, di una passione e di una tradizione che viene commemorata tutto l’anno.

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