L’introduzione dell’uovo nella dieta dei bambini e’ sempre stata vista dalle neomamme come un momento delicato e da affrontare con le dovute cautele, ciò perché l’uovo è considerato uno degli alimenti più a rischio allergie.
Normalmente, nello svezzamento tradizionale, i pediatri consigliano dapprima l’introduzione del solo tuorlo, verso gli 8-10 mesi, e solo dopo l’anno compiuto danno il via libera all’albume.
Nell’autosvezzamento il tuorlo ed anche l’albume vengono introdotti nella dieta dei piccoli divezzi già a partire dai 6 mesi circa, facendo, ovviamente, particolare attenzione ai casi di familiarità. Questa anticipazione rispetto allo svezzamento tradizionale dipende da un “indirizzo di principio” posto alla base dell’autosvezzamento che considera che l’introduzione tardiva di alimenti ritenuti allergizzanti non prevenga o eviti eventuali allergie. Ma tale posizione resta contrapposta ai principi dello svezzamento tradizionale che, invece, attende una maturazione fisica del bambino proprio per limitare ed arginare il rischio di allergie o quantomeno i rischi connessi a possibili manifestazioni di carattere allergico.
Il 5 ottobre del 2010 viene pubblicato un comunicato Ansa che parla dell’approccio all’uovo in modo del tutto nuovo, modificando quelle che erano le convinzioni sulle modalita’ di introduzione di questo alimento.
L’Ansa riporta uno studio effuttuato dalla pediatra Katie Allen, operatrice dell’istituto Murdoch di ricerca sull’infanzia e dell’ universita’ di Melbourne, e pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology. Secondo questa ricerca i bambini che non assumano uova prima del compimento dell’anno di vita avrebbero un rischio 3,4 volte maggiore di contrarre l’allergia rispetto ai bambini che abbiano incominciato a gustarlo dai 4 – 6 mesi.
La protezione allergica risulterebbe maggiore quando le uova vengano proposte bollite, in camicia, strapazzate e addirittura fritte; risulterebbe, invece, minore ove vengano consumate attraverso cibi cotti al forno come torte e biscotti.
I bambini sottoposti allo studio sono stati circa 2600 ed avevano un eta’ compresa tra gli 11 e i 15 mesi.
Il risultato finale di questo studio ha condotto i ricercatori a sostenere che incominciando a mangiare le uova tra i 10 e i 12 mesi i bambini avrebbero una probabilità maggiore del 60% di sviluppare allergie rispetto ai bambini ai quali l’uovo sia stato somministrato già tra il 4 e 6 mese .
Lo studio appena esposto è il frutto di ricerca scientifica e nutrizionale in via di sperimentazione, quindi va seguito nella sua evoluzione futura e considerato con il rispetto sempre dovuto alla scienza ed agli studi ad essa legati. Ma lo svezzamento resta cosa delicata e seria, quindi prima di introdurre l’uovo – o ogni altro alimento – non mancare di confrontarti con il tuo pediatra.
Fonte: http://wwwext.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2010/10/05/visualizza_new.html_1755742610.html