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Parti Prematuri in Aumento Neonatologi in Allarme

di Gioela Saga

15 Novembre 2013

Nato prematuro film e aumento parti pretermine

In occasione della V Giornata Mondiale del Neonato Prematuro del 17 novembre, la Società Italiana di Neonatologia ha diramato una statistica che fa riflettere: il numero di bambini che nascono prima della scadenza “naturale”, che si considera di almeno 37 settimane, è in lieve ma costante aumento.

gravidanze pre termine aumentanoI parti pretermine sono aumentati negli ultimi anni e hanno tendenza a crescere con una certa costanza anche se, in parallelo, bisogna constatare una minore mortalità e una minore incidenza di problemi correlati al parto prematuro.

Nel 2012 il 7,2% dei bimbi nati erano prematuri, nel 2010 il 7%. E’ la Sardegna la regione in cui sembra nascano con più frequenza bimbi pretermine e le Marche e il Molise, invece, si piazzano in fondo alla classifica, seppur puramente indicativa.

Sono stati fatti grandi progressi nella cura di bimbi nati prima della 37° settimana e con un peso molto basso, le loro aspettative di vita sono aumentate in modo incredibile fino a raggiungere mete che anni fa si pensavano potessero essere solo frutto di un miracolo.

Le ragioni che possono portare ad un parto prematuro possono essere svariate: in primis sono cause relative a patologie della mamma come ipertensione, diabete, infezioni o altri problemi di salute; vi sono poi cause relative allo stile di vita, lo stress, intossicazioni e infezioni alimentari e anche l’aumento dell’età media delle gestanti, soprattutto primipare.

V giornata mondiale del neonato prematurLa Società Italiana di Neonatologia raccomanda soprattutto di osservare uno stile di vita consono alla gravidanza.

Seppur il concetto secondo il quale la donna incinta è “malata” è stato ampiamente e, giustamente, superato, d’altro canto non bisognerebbe mai sottovalutare questo importante momento per la mamma e il figlio e dedicargli un periodo di maggiore relax, dove i ritmi dovrebbero rallentare un po’, soprattutto per le molte mamme, quasi tutte, che oggi lavorano mentre aspettano un bambino.

Per quanto vi siano progressi scientifici sempre più evidenti nel campo della terapia intensiva neonatale, la grande sfida è proprio diminuire il numero dei nati pretermine.

Per i piccoli nati anzi tempo molto è stato fatto anche per incentivare l’allattamento materno, difficile in questi casi, ma sempre più frequente e fondamentale. In tal senso si sono dimostrate essenziali le banche del latte.

nato prematuro di Enzo Cei al festival internazionale film di RomaProprio per mettere in evidenza il delicato equilibrio tra la vita e il bambino nato pretermine, Enzo Cei, un fotografo pisano, ha realizzato anche un cortometraggio, “Nato prematuro” che è stato presentato qualche giorno fa al Festival Internazionale del Film di Roma. In 21 minuti l’autore racconta le prime settimane di vita di una decina di bambini venuti al mondo dopo appena 28, 30 o 37 settimane di gestazione. Piccole creature meravigliose di uno o, al massimo, due chili di peso alla nascita, subito trasferiti nell’incubatrice.

parti prima del termineIl primo piano, i primi movimenti, i primi sguardi impauriti e al tempo stesso curiosi, si incrociano con le carezze, i sorrisi, gli sguardi di neonatologi, specializzandi e infermiere. Il racconto del miracolo della vita è stato girato al reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Santa Chiara di Pisa diretto dal professor Antonio Boldrini. E’ un film documentario che può ben concretizzare i dati statistici rilevati. L’autore stesso dichiara le motivazioni culturali e scientifiche del cortometraggio:

“Le motivazioni del progetto poggiano sulla convinzione che tale argomento sia occasione di indagine su una realtà esistenziale e scientifico-tecnologica propria della contemporaneità, in grado di sollecitare in ciascuno di noi una forte riflessione etica.”

“Il cortometraggio vuole infatti mettere in luce la rete di relazioni che si creano tra il neonato ed i suoi familiari da un lato e, dall’altro, l’ambiente medico-infermieristico di accoglienza: macchine, terapie, esami clinici, e ancora il pianto, la fame, il peso, il tempo. Raccontare questo tempo consente allora di osservare sotto una luce inedita quel misto di potenza, fragilità, miracolo e mistero che è la vita.”



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