Il parto rappresenta il momento in cui una nuova vita bussa alle porte del mondo e “con violenza” entra a far parte dell’universo umano.
La “violenza” di una nascita è, malgrado il romanticismo e la bellezza dell’ evento, una cosa certamente indiscutibile: il parto è doloroso; la donna sanguina, c’è materiale organico che accompagna l’espulsione del bambino; durante il travaglio e nella fase dell’espulsione si urla e si piange (a volte piange anche la madre e non solo il figlio). Ma quest’aspetto cruento del parto è intimamente connesso e legato alla sua stessa bellezza e intimità, ne è il carattere centrale oltre che quello più discusso: c’è chi accetta il dolore come parte della nascita e rifiuta il cosiddetto parto dolce, ovvero il parto in analgesia e c’è chi, al contrario, opta per un parto quanto più possibile lontano dal dolore; c’è chi vuole il parto naturale a tutti i costi e chi, dinnanzi al primo dubbio ostetrico, preferisce optare per la sala operatoria; c’è chi ha paura del parto e chi no; c’è chi lo ricorda come l’esperienza più bella della vita e chi ne è rimasto traumatizzato.
Ogni differenza nell’approccio al parto rappresenta una diversità riconducibile alla diseguaglianza umana che ci rende tutti unici nel corpo, nel pensiero e nell’anima.
Ogni donna conserva (e sempre dovrebbe conservare) il diritto a partorire come vuole, esprimendo la sua concezione della vita, dell’amore, della procreazione e del dolore. Nel video proposto in calce a questo articolo si assiste ad un parto nella natura: il bambino nasce (o meglio viene espulso dal corpo della mamma, per una libera scelta della donna) sul greto di un fiume dove la mamma lo genera senza nessuna assistenza qualificata, sotto gli occhi delle sue prime tre figlie (una delle quali dimostra di non avere più di 3anni) e accanto al marito. Il video caricato su YouTube con il titolo di ‘Parto in Natura’, vanta 10.164.524 visualizzazioni.
Personalmente non sono certa che tutti gli spettatori condividano la filosofia “estrema” della madre. Ecco come il girato viene presentato dalla protagonista:
Questo video riprende la mia quarta nascita. È stato l’evento che più di qualunque altro accadimento ha inciso sulla mia vita e è stato il mio atto più cosciente come una donna . ATTENZIONE : Questo video è esplicito , soprattutto perché è girato all’aperto in pieno giorno . Se si sceglie di guardare , si prega di guardare con rispetto e capire che è molto delicato per me esporre e condividere me stessa in questo modo . Come e perché ho scelto di partorire in natura dipende dal viaggio interiore compiuto verso la nascita intesa come un processo verso l’esterno … un evento potente . Dopo questo parto mi sono sentita come se la mia vita fosse stata vissuta tutta nella preparazione di quell’unico momento . Il mio senso di pienezza e di pace era più grande e più profondo che mai, era la sensazione più forte che avessi mai provato. Questo sentimento continua ad espandersi e a venire fuori, lo esprimo nella mia famiglia , nelle mie relazioni , nella mia vita . Esso ha avuto un profondo effetto sulla mia maternità e per i miei figli soprattutto. Io do il permesso di condividere (il video ndr.), se ritiene che sia giusto farlo, condividete con amore e rispetto per me e per la mia famiglia . Si prega di non ri-caricare su altre pagine di YouTube . Con gratitudine e con il cuore aperto .
Questa donna (che spezza la poesia della sua descrizione solo chiedendo di non lucrare sulla sua scelta ricaricando il video a proprio vantaggio su un diverso accesso YouTube) ha deciso di partorire da sola, in un giardino che si affaccia sul greto di un fiume, dinnanzi alle figlie piccolissime e piccole e senza nessuna assistenza qualificata. Ha scelto liberamente e probabilmente è stata fortunata. C’è pero qualche elemento da considerare: la vita non è una favola né vivendo noi possiamo sempre essere sicuri della nostra fortuna, la pace dell’esistenza spesso è violata dai cosiddetti imprevisti! E se, per esempio, il cordone ombelicale avesse fatto un paio di giri intorno al collo del bambino?
C’è una massima famosa secondo la quale la libertà individuale finisce dove inizia la libertà dell’altro.
La mamma incinta fonde nel suo corpo l’uno e l’altro e la libertà della donna-partoriente finisce laddove inizia il diritto del nascituro a venire al mondo sano e tutelato, ciò almeno secondo la mia modestissima opinione. Una madre coscientemente non può scegliere di partorire in solitudine accettando che il fato solo determini se mandarle o meno la sventura del più banale imprevisto. Per parte mia ritengo che un parto naturale memorabile e bello possa essere compiuto anche cautelando massimamente il bambino.
L’igiene del parto è fondamentale (preserva la salute del bambino), il bimbo che nasce va monitorato e la mamma assistita anche nella fase del secondamento (momento dell’espulsione della placenta e di tutti gli annessi fetali, un cattivo secondamento può essere assai pericoloso per la salute della donna). La tensione verso il parto naturale sta interessando molte donne negli ultimi anni ed è il risultato di una corretta campagna di informazione sul parto e sulla maternità.
Tuttavia la salute propria e del nascituro va preservata, è ammissibile anche partorire in casa ma non è consigliabile farlo senza assistenza. Personalmente sono rimasta colpita (non positivamente) dall’espulsione del bimbo sui ciottoli del fiume, dalla sua testina che rasentava l’acqua (apparentemente fissa del fiume) e da una mosca che partecipando alle ultime fasi del parto si è persino fermata sul capo del bambino.
Inoltre è ammissibile che si partorisca dinnanzi ad una bambina piccolina?
A due o tre anni (ma anche a 12 o 15) una figlia non è ancora in grado di comprendere che la “violenza” del parto è pure una gioia, per quanto forte e crudele sia. Il dolore della mamma è dinnanzi agli occhi della bimba un atteggiamento non metabolizzabile e identificabile solo con la sofferenza. Nel video si vede una bimba nuda e spaesata che forse fa da contorno naturale allo sfondo in stile natura incontaminata … ma forse, quella bambina svestita, sottolinea anche come le aspirazioni dei genitori possano facilmente ricadere sui figli. Ma guardate il video e giudicate voi stessi: http://www.earthbirthmethod.com/