I bambini hanno abitudini e gusti alimentari in evoluzione e capita che le loro preferenze cambino improvvisamente, così un cibo che amavano sino al giorno prima viene rifiutato ed un altro richiesto con insistenza. A volte hanno frequentemente appetito, diversamente, in particolari momenti non mangiano praticamente nulla. Anche gli “orari della fame” possono essere variabili e può accadere che i bimbi mostrino di avere appetito prima o dopo l’orario solito.
Mamma Simona ha un piccolo problema con la sua bambina e con il rito della merenda pomeridiana, per questo ha chiesto il parere del nostro nutrizionista, il Dottor Antonio Cretella.
La nostra amica scrive: << Mia figlia ha 22 mesi e da qualche mese non ne vuole più sapere di fare la merenda delle 17.00 (o le 16.00 che siano, dipende dall’ora in cui si sveglia dal riposino) ha sempre (da quando ha iniziato lo svezzamento) bevuto il succo di frutta di vari gusti accompagnato da una fetta di torta fatta in casa, biscotti o pane e formaggino. Di punto in bianco niente più succo e tanto meno torta nemmeno la sua preferita … ma se le faccio vedere barrette al latte e cacao o caramelle impazzisce e le vuole a tutti i costi … sono sicuramente vizi! Ma è indispensabile la merenda dato che mangia bene a pranzo e cena? Magari anticipo la cena di un’oretta.>>
Qui di seguito la risposta del nutrizionista:
La merenda fin da piccini deve rappresentare un piccolo pasto, in grado di fornire circa il 5% di tutta l’energia che ci occorre per affrontare la giornata. Quindi il suo scopo è principalmente interrompere il digiuno che intercorre fra un pasto principale all’altro. Cosi ciò che si sceglie di mangiare è molto importante per noi e soprattutto per i bambini che devono incominciare a comprendere quali cibi debbano avere la precedenza su altri nella vita di tutti i giorni.
Variare spesso la merenda di tua figlia, in modo da variare anche i nutrienti che essa fornisce può’ essere utile anche per non annoiarla e farle scoprire nuovi sapori. Sicuramente una porzione di frutta fresca, o un frullato, cosi come uno yogurt, o un piccolo panino con della marmellata di frutta rappresentano il giusto compromesso tra nutrizione e leggerezza. Se poi le merendine confezionate siano adatte o meno ai bambini è una questione che alimenta sempre dubbi tra le mamme, ma ricorda che come per tutti gli alimenti e a maggior ragione per quelli industriali, vale la regola del buon senso e della misura. Nessun cibo fa male se non si eccede.
Ricordati di leggere sempre le etichette nutrizionali quando decidi di accontentarla con qualche merendina. Scegli quelle che non superino le 200 calorie a pezzo. Considerando che una merendina pesa circa15 g, i grassi non devono superare i 6-7 g per pezzo. I grassi più usati sono quelli di cocco o palma, considerati di bassa qualità. A questi se ne possono aggiungere altri: burro o panna. Da evitare le merende in cui sono presenti grassi idrogenati: migliorano la durata del prodotto, ma sono pericolosi per la salute. Per quanto riguarda gli zuccheri non più di 10 g per confezione. Sulle etichette si preferisce parlare di carboidrati, sommando i valori della farina a quelli dello zucchero. Le migliori etichette sono quelle che riportano in modi distinti questi valori: 10 g zuccheri semplici + 10 g di farina. Dosi eccessive possono favorire l’obesità. Le uova: fai attenzione che sia indicato anche il tuorlo d’uovo. Se non è specificata la categoria A (uova fresche) si tratta di derivati in polvere. In fine meglio le merendine senza conservanti. Alcune sono completamente prive di additivi e in genere lo indicano in etichetta o sulla confezione.
Ricorda infine che fra la merenda e il pranzo devono passare almeno 2 ore.