Tra i tanti motivi che possono avere i neonati e i bambini più piccoli per essere nervosi, dormire o mangiare poco, c’è sicuramente il problema legato all’intestino: se i bambini non vanno di corpo regolarmente si sentono a disagio e questo può portare una serie di disturbi correlati fra loro.
Innanzitutto, per quanto riguarda i bambini ancora non svezzati, bisogna anche distinguere tra frequenza e consistenza. Si può parlare di stitichezza se il bambino va di corpo ad intervalli che superano le 48 ore oppure se anche scaricandosi più di frequente espelle feci dure emesse con sforzo.
1 – In ogni caso si può intervenire in modo naturale. Se l’allattamento è prevalentemente materno, la mamma per prima dovrà adottare quelle misure alimentari che le consentano di trasmettere al bambino una quantità maggiore di liquidi. Dunque aumentate voi l’assunzione di acqua prima di tutto ma anche brodo, minestroni e frutta!
2 – Se l’allattamento è artificiale potrebbe essere la formula a non essere adeguata, potreste parlarne al pediatra. Comunque sono da preferire le formule liquide a quelle in polvere che tendono a peggiorare il problema. Potreste anche chiedere consiglio su quale acqua usare per diluire la polvere, giusto per aiutarlo un tantino di più.
3 – Rimedio antico e molto ben attestato è l’uso della Manna, essudato dolciastro del Frassino da manna, ricco di uno zucchero, il mannitolo, dotato di proprietà blandamente lassative, lo si trova sotto forma di polvere da sciogliere in acqua o latte caldo, oppure come ingrediente di sciroppi con altri aiuti naturali come i semi di psillio e di lino.
4 – Spesso i bambini non soffrono tanto di stitichezza quanto di dischezia, cioè un mancato coordinamento tra la spinta e l’evacuazione. Diventano paonazzi ma non riescono a rilassare gli sfinteri.
A volte in questi casi basta poco: anche solo introdurre per poco la cannula di un mini clistere, un sondino o, come facevano le nonne, un centimetro di un gambetto di prezzemolo mentre il bimbo è sdraiato, potete tenere delicatamente le gambine piegate sul ventre, usate anche un velo di olio per lubrificare un po’.
In alternativa basta anche la punta del termometro. Lo stimolo viene avvertito più chiaramente e il bambino impara, di riflesso, ad evacuare!
5 – Qualche microclisma a base di glicerina comunque non hanno mai fatto male e non impigriscono affatto, ne’ tanto meno danno luogo ad assuefazione se usati con buon senso!
6 – Durante e dopo lo svezzamento è più normale che ci possa essere un periodo di stitichezza legata al cambiamento di alimentazione. Sicuramente è consigliabile, appena possibile, secondo consiglio e calendario del pediatra, introdurre omogeneizzati e poi frutta come pera e prugna, kiwi, fichi, more, evitando o limitando banana e mela che tendono ad aggregare.
7 – Ricetta lassativa naturale: fate bollire 4 prugne secche in 100 ml di acqua per alcuni minuti, schiacciate, filtrate e fate bere il liquido a temperatura ambiente.
8 – Cercate anche di fare delle pappe abbastanza brodose, condirle sempre con un cucchiaio abbondante di olio extra vergine di oliva; offrire al bambino acqua in abbondanza, non aspettando che sia lui a cercarla.
9 – Utilissime anche le tisane, tra le quali da prediligere quelle a base di malva, che contiene mucillagini utili per la stitichezza e il finocchio che aiuta ad assorbire i gas che spesso rendono l’evacuazione dolorosa e, di conseguenza, non accettata dai bambini.
10 – L’uso troppo abbondante di formaggi e parmigiano è stato spesso associato a fenomeni più ostinati di stitichezza.
11 – Sempre seguendo lo svezzamento proposto dal proprio pediatra, appena possibile, abbondare con la verdura, in particolare zucchine, carota cotta, cicoria, zucca e legumi (molto utile la passata di lenticchie che generalmente è molto gradita dai bambini), limitare le patate.
12 – Molte mamme prediligono i massaggi all’addome, con ottimi risultati: effettuarli quotidianamente, in modo circolare, sempre in senso orario per favorire la fuoriuscita di aria seguendo l’andamento dell’intestino. Aiutarsi con dell’olio di oliva o di mandorle e 5-6 gocce di olio essenziale di lavanda o melissa che riducono anche ansia e stress correlate alla sintomatologia.
In ogni caso, il pediatra è sempre il referente principale, soprattutto nel caso in cui il problema perdurasse e fosse accompagnato da altri sintomi e scarsa crescita; la stipsi potrebbe essere il segnale anche di intolleranze da valutare attentamente.