Tommaso è un bambino arcobaleno, così lo definiscono mamma Franca e papà Roberto. Come l’arcobaleno porta nuova luce e sereno dopo un temporale, così il piccolo Tommaso ha riportato la speranza nella vita dei suoi genitori.
I bambini arcobaleno, in gergo, sono quei bimbi nati dopo una perdita. In questo caso, Tommaso nasce dopo tre “Bimbi Cometa”: Matilde nata nel 2007 alla 21ma settimana e vissuta solo pochi minuti, Nicolas ed Emma, due gemellini nati nel 2011 a sole 17 settimane che lasciano subito questa terra.
La nascita di Tommaso, nell’estate scorsa, si deve alla competenza, la professionalità, l’umanità e la passione di chi lavora all’ospedale del Ponte di Varese, a questa struttura, infatti, i genitori del piccolo “Baby Rainbow” si sono rivolti per poter avere un’assistenza adeguata alla loro problematica.
E’ proprio un piacere, ogni tanto parlare anche di eccellenze nei nostri ospedali.
Ben presto, Elisa e Roberto, fatti i dovuti accertamenti, hanno capito la causa scatenante delle nascite estremamente precoci dei loro bimbi.
Elisa soffre di un’incompetenza cervicale, un problema del collo dell’utero che si dilata troppo presto, scatenando il parto e per la maggioranza dei casi, da luogo ad una sequenza inarrestabile. Nel parto gemellare il tutto era stato complicato anche da una sopraggiunta infezione.
Il dolore per la coppia è stato immenso, il loro sentirsi inadeguati, impotenti, fautori della vita ma, al tempo stesso, incapaci di garantirla: uno strazio senza fine! L’amore che crolla nelle lacrime che cadono sui propri figli.
Elisa e Roberto si fanno forti e anche grazie all’associazione “CiaoLapo Onlus” che da sostegno psicologico ai genitori che perdono i propri figli in gravidanza o dopo il parto, vanno avanti, uniti, e cercano di far fronte al problema fisiologico di Elisa.
Un ginecologo dell’Ospedale del Ponte di Varese, il prof. Fabio Ghezzi, si mette a disposizione con umanità e competenza.
Elisa, alla 12ma settimana di gestazione si sottopone ad un intervento di “cerchiaggio transaddominale in laparoscopia” che servirà a “trattenere” meccanicamente la gravidanza più possibile.
La mamma viene messa a riposo completo fino alla 22ma settimana, viene poi ricoverata in ospedale per un mese perché il rischio di parto prematuro è ancora molto alto.
A 34 settimane viene rimosso il cerchiaggio e alla 36esima viene indotto il parto: Tommaso può finalmente abbracciare i suoi genitori che hanno ringraziato pubblicamente, anche attraverso organi di stampa, tutta l’èquipe che li ha supportati in ogni modo, sia con professionalità che con umanità, dimostrando eccellenza in ogni campo.
La mamma conclude con queste parole la lettera inviata alla testata Varesenews:
“Tutto quello che ci è capitato ci ha fatto capire che la Vita è molto più un parcheggio scomodo o difficile da trovare, è più di un menù non proprio perfetto, è più di un’arrabbiatura sul lavoro, o di tutte le sciocchezze che capitano ogni giorno e che, a molti, sembrano problemi insormontabili… La Vita è un Miracolo che si rinnova ogni attimo, La Vita, quella vera, questa volta ha vinto, affidandosi a mani e cuori grandi ed accoglienti.
Ricorda inoltre che:
“Non c’è piede tanto piccolo da non lasciare un’impronta su questa terra…”