Carolina è stata colpita da un colpo di pistola alla testa lo scorso 25 agosto.
Durante una lite tra la sua famiglia ed un vicino di casa, Domenico Aschettino guardia giurata, la donna, 19enne di Lauro (Av) è stata vittima della rabbia dell’uomo. Nella lite anche il padre di Carolina perse la vita sotto i colpi di Aschettino.
La situazione della ragazza era parsa gravissima sin da quando era stata ricoverata d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli. Era stata sottoposta ad un intervento di decompressione cranica, tecnica delicatissima e difficilissima, per consentire alla giovane di restare in vita.
Il cuore di Carolina batte ancora, ma lei non si è mai svegliata dal coma da quell’agosto.
Ed era incinta.
Carolina aspettava un bimbo, era alla decima settimana di gravidanza il giorno dell’aggressione.
Oggi Michele Caradente, il neurochirurgo che l’ha operata, ha escluso la morte cerebrale, e la donna partorirà il suo bambino. Lo ha deciso il comitato etico dell’ospedale napoletano.
Sarà il primo caso al mondo di gravidanza conclusa nel corpo di una donna in coma profondo prima del compimento del quarto mese.
Le possibilità di sopravvivenza, sostiene Maria De Cristoforo, primario del reparto di Rianimazione, non le conosce nessuno, vista la situazione della madre, e visto anche che i farmaci somministrati potrebbero minare la salute del feto.
Ma il tentativo, dopo l’ok del comitato, verrà portato avanti, nella speranza di salvare madre e bimbo.