I servizi sull’Ilva di Taranto ci hanno mostrato da tempo come la più grande fabbrica d’acciaio d’Europa sia sull’orlo del collasso a causa dell’impatto ambientale che ha avuto negli anni, e dei danni che ha fatto, all’ambiente e all’uomo.
E ancora una volta la fabbrica è al centro di polemiche, questa volta non per l’inquinamento del suolo, e neanche per i tumori.
A Taranto una coppia su quattro è sterile.
Troppo per non destare sospetti.
Durante il convegno “Salute, Ambiente, Lavoro nella città dell’acciaio” tenutosi dall’ordine dei medici di Taranto e Brindisi lo scorso 28 settembre, Agostino Di Ciaula, presidente per la Puglia dell’Associazione internazionale Medici per l’ambiente lancia l’allarme.
I dati sull’infertilità sono allarmanti, sostiene la ginecologa Raffaella Depalo, e ancora:
“In uno studio che abbiamo presentato l’anno scorso al congresso della Società europea di embriologia, abbiamo evidenziato nelle donne, e in particolare nelle cellule della granulosa che sostengono l’ovulo nella crescita e lo portano nella maturità, delle alterazioni nella catena di espressione dei recettori per gli estrogeni, sostanze che sostengono la crescita follicolare e la maturazione ovocitaria”.
E purtroppo questa situazione è destinata a durare: l’area a caldo produce inquinanti in quantità enormi, nonostante le prescrizioni, e continuerà a farlo ancora per lungo tempo.
A Taranto un abitante ogni 20 muore di tumore, e il numero sembra destinato a salire.