Niente più gnocco, erbazzone e torte di compleanno solo una volta al mese.
A partire dall’anno scolastico appena iniziato, i bambini degli asili comunali reggiani dovranno seguire una dieta “più leggera” e sana, senza dolci, merendine, succhi di frutta, Coca Cola e soprattutto cibi salati e cotti al forno, tra cui appunto gnocco ed erbazzone.
Ad imporlo è una delibera della Giunta regionale, risalente al 10 aprile del 2012, che è stata accolta ed applicata nelle scuole dell’infanzia, ma che riguarda tutte le scuole di ogni ordine e grado.
L’obiettivo è combattere il sovrappeso e l’obesità a partire già dai primi anni e, come ha spiegato Maddalena Tedeschi – pedagogista componente del Sian (Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione), «educare in primis i ragazzi, ma anche i genitori, ad una corretta alimentazione».
«Non è un diktat – aggiunge l’esperta – ma semplicemente vogliamo riproporre una discussione sull’insegnare a mangiare. Lo zucchero viene somministrato con troppa facilità. Sulle torte di compleanno saremo flessibili, ma chiaramente non possiamo dare ai bambini quindici torte al mese… Ci sono soluzioni diverse. Ad esempio al posto della classica torta di compleanno, si possono proporre crostate alla marmellata, ciambelle o torte alla frutta. La merenda perfetta da fare? Un frutto di stagione o uno yogurt, ma ci sono tante soluzioni sane e corrette».
No, quindi, anche allo gnocco e all’erbazzone, simboli della cucina tradizionale reggiana.
Ma i reggiani amanti delle tradizioni non ci stanno ed insorgono contro la delibera regionale.
Al grido “Vogliamo l’erbazzone nelle scuole”, l’associazione culturale I leoni di San Prospero di Reggio Emilia, che si propone di promuovere la storia e le tradizioni reggiane, ha organizzato per sabato 7 settembre un fash mob davanti la sede del Comune.
Anche gli alunni della scuola media “G. Galilei” di Massenzatico hanno deciso di protestare e, con un video in cui mostrano come si prepara l’erbazzone, sostengono la tradizionale torta salata. Obiettivo: sollecitare la Regione a rivedere la sua severità a tavola.