Quando è l’onestà a fare notizia.
La cronaca nera quotidiana ci ha abituati a storie di furti, scippi, rapine e taccheggi che sempre più spesso avvengono all’interno di negozi della piccola e grande distribuzione.
Reati divenuti talmente “comuni” che riescono a “fare notizia” soltanto quando si tramutano in tragedia, ossia viene compiuto un omicidio.
Ma cosa accade se un presunto furto si rivela in realtà un onesto acquisto?
Sembrerebbe un rebus più che un interrogativo, anche perché capita raramente di ascoltare storie simili.
Domenica 25 agosto, 4 giocatori, membri della squadra di football della William Paterson University, sono entrati in un negozio riscontrando la totale assenza di assistenti alla vendita.
Nonostante la ricerca di un commesso sia stata vana, hanno deciso di proseguire con gli acquisti lasciando in ultimo i soldi sul bancone della cassa.
Il Buddy’s Small Lots, questo il nome del negozio situato sulla route 23 di Wayne, cittadina del New Jersey, era effettivamente chiuso quella domenica sera ma un problema alla serratura, che consentiva l’apertura delle porte, e alcune luci lasciate accese hanno tratto in inganno i ragazzi, facendo credere loro che fosse aperto.
Come già anticipato, una volta entrati i giocatori hanno proceduto con i loro acquisti, come mostrato dalle telecamere di sorveglianza, e, non riuscendo a trovare alcun commesso disponibile, hanno effettuato il pagamento.
Nel video posto in calce all’articolo si vede chiaramente un ragazzo che mostra del denaro alla telecamera mentre un altro dispone alcune banconote sul bancone rendendole ben visibili.
La sorveglianza, vista la situazione, ha avvertito il direttore del negozio informandolo del “furto”. Una volta sopraggiunti sul luogo del presunto reato hanno poi appurato che non mancava nulla, bensì vi era qualcosa in più, i soldi.
Soprannominati “honest shoppers – acquirenti onesti”, i ragazzi sono stati poi rintracciati e ricompensati con gift card da 50 dollari.