Molti sportivi sciatori come me amano soggiornare presso località di montagna dove poter sciare.
Per chi ha bambini piccoli si instaura o la rinuncia da parte di un genitore a praticare questo sport o un’organizzazione machiavellica fatta di turnazioni che consentano ad entrambi di sciare, senza lasciare il bambino piccolo a terze persone.
“Faremo così finché sarà abbastanza grande per sciare!”
Già ma quando il bambino sarà “abbastanza” grande?
Iniziamo col dire che i bambini sulla neve si possono portare da subito, l’importante è rispettare certe precauzioni, come le salite in quota, il vestiario adatto, per approfondimenti è possibile consultare questo articolo: https://www.vitadamamma.com/3180/vacanze-di-natale-gite-in-alta-quota-in-montagna.html
I bambini sulla neve si divertono, perché è invitante, ci si può scatenare rotolandosi, giocare con palle di neve o facendo pupazzi…e poi è bianca, colore simbolo per eccellenza della purezza, caratteristica di ogni bambino. Portando i bimbi sulla neve si inizia a far prendere loro confidenza con questo elemento, l’equilibrio è messo alla prova, perché sulla neve si affonda, si scivola quando ghiaccia, spesso si è in difficoltà per via dell’abbigliamento che rende i movimenti non proprio fluidi…insomma possiamo definire questo approccio come una “giocomotricità” che lavora sulle capacità motorie, coordinative e di equilibrio del bambino. Dunque portate i bimbi piccoli sulla neve vuol dire già fare della propedeutica allo sport!
Quando il bimbo ha già 2-3 anni, è possibile farlo giocare sulla neve con l’ausilio degli “scietti“. Si tratta di sci di plastica, molto leggeri, muniti anche di racchette e che si legano al doposci, non necessitano di scarponi tecnici. Ovviamente NON in pista per la pericolosità che ne potrebbe derivare e assolutamente in piano mai in pendenza, con un adulto vicino che sostenga e aiuti il bimbo nei movimenti, è possibile provare l’ebbrezza di avere questi piedoni lunghi lunghi da gestire. Il mio bimbo più grande a suo tempo si divertiva molto e ripeteva:”scio come mamma!” Certo, l’imitazione a questa età gioca un forte ruolo nella disposizione a provare nuove esperienze; per cui figli di genitori sciatori saranno più disponibili a provare gli scietti rispetto a chi un esempio in casa non lo ha.
In generale, notiamo sempre più un abbassamento dell’età in cui il bambino viene iniziato agli sport, così è possibile vedere sulle piste bimbi di 4 o addirittura 3 anni…..come sportiva, mi sento di sconsigliarlo. E’ difficile che un bimbo a quella età si faccia male, basti pensare alle cadute che i bimbi fanno quando iniziano a camminare per capire che sono “fatti di gomma”, inoltre avendo il baricentro basso hanno una buona stabilità, però dobbiamo ricordare che la pratica di uno sport prevede dei movimenti, delle coordinazioni, definiti catene cinetiche che, perché vengano messe in atto, prevedono una padronanza dei movimenti, una rapidità e coordinazione che difficilmente si raggiungono prima dei 5-6 anni. Ovviamente tutto questo è soggettivo, esistono bambini che mostrano precocità in tal senso e dunque hanno già una maturità sportiva e una buona capacità motoria ben prima di questa età. Inoltre è utile tener presente che l’incidente è una variabile possibile, un eventuale trauma alla cartilagine di coniugazione, quella presente nella zona di accrescimento osseo, possono incidere sullo sviluppo dell’osso stesso. Anche per questo motivo è bene far iniziare la pratica dello sci ad un bambino con una buona capacità motoria, che sappia compensare durante le cadute o come viene volgarmente detto “che sappia cadere”.
Quando il bimbo raggiunga l’età e abbia la voglia e la curiosità di provare a sciare, la scelta migliore è quella di rivolgersi ad una scuola sci.
Il genitore, per quanto abile sciatore, non è il maestro e difficilmente ricopre questa figura. Per questo e per avere un esempio tecnico da seguire, oltre al divertimento che deriva dalla compagnia dei pari, è sicuramente meglio affidarsi al maestro. Attualmente per conseguire l’attestato di insegnamento, i maestri sono sottoposti ad una scuola e a dei test molto severi, con la conseguenza di ottenere una più che valida preparazione. Inoltre sanno come far divertire i bimbi, organizzando piccole gare, con scherzi e risate ma anche con qualche break al rifugio per gustarsi una buona cioccolata, specialmente quando il tempo non è dei più clementi! A fine corso viene assegnato una sorta di “patentino”con la qualifica del livello ottenuto dal bambino, così che per un successivo corso non sia necessario un esame per testare le capacità dell’allievo ma sia già chiaro il livello.
E’ vero, lo sci è uno sport costoso e capisco che la spesa del maestro non sia a buon mercato, oltretutto anche lo skipass necessario per le risalite con skilift, seggiovie, funivie and co. non costa poco; per cui le valutazioni sono un pò personali.
Per un badget contenuto, si può decidere di risparmiare sull’attrezzatura evitando di comprarla in favore del noleggio, che offre prodotti validi con tecnologie all’avanguardia e non si rischia di comprare un anno il materiale (casco, sci, racchette e scarponi) che potrebbe non essere più utilizzabile l’anno successivo causa crescita del bambino! Viceversa se in famiglia ci sono fratelli o cuginetti, l’attrezzatura potrebbe essere un investimento poiché viene “passata” agli altri bambini. Per gli scarponi, esiste un modello allungabile, io l’ho acquistato per mio figlio, ed è durato 3 stagioni di sci.
Per quanto riguarda l’attrezzatura, è bene prestare attenzione.
Prima di tutto ricordiamoci il casco, obbligatorio fino ai 14 anni. Il casco deve essere omologato, adatto alla testa del bimbo, ovvero non deve sfilarsi una volta chiuso ne muoversi dalla testa una volta indossato; non deve premere in modo fastidioso sulle orecchie o sulla fronte. E’ possibile abbinare una maschera anti-fog che protegge gli occhi dal sole e allo stesso tempo dà una buona visione anche in caso di nebbia o nuvole (quando il cielo è nuvoloso si perde un pò l’orientamento perché il bianco delle nuvole e il bianco delle piste innevate appaiono un tutt’uno!).
Ovviamente occhiali da sole, meglio se specchiati poiché in montagna il riverbero è molto forte e la necessità è quella di assicurare agli occhi una protezione alta. Per gli occhiali da sole potete consultare l’articolo a questo link: https://www.vitadamamma.com/3150/occhiali-da-sole-proteggere-gli-occhi-dai-raggi-solari.html
Sta prendendo piede l’utilizzo del para-schiena indossato o tramite bretelle (tipo zainetto) o come maglia rinforzata.
Una crema protezione solare, per i bimbi va benissimo la 50+. La pelle delicata dei bambini va assolutamente protetta da facili scottature che è possibile avere ad alta quota nelle giornate di sole.
La scelta degli sci deve essere adeguata alle capacità tecniche del bambino. Esiste una vasta gamma di sci junior e baby. Vale la pena seguire i consigli di un esperto (il personale addetto alle vendite solitamente lo è) che dirotterà la scelta verso il modello più adeguato. La lunghezza non deve superare l’altezza del bambino, per cui è sconsigliabile acquistare sci “in crescita” perché si mette in difficoltà la gestione dello sci da parte del bambino. E’ utile ricordare che lo sci corto è più semplice da gestire rispetto ad uno lungo, considerato più “tecnico”. Agli sci vanno abbinati i bastoncini, la cui altezza sarà in rapporto a quella del bambino.
Lo scarpone da sci deve calzare a pennello, lo scopo è quello di “bloccare” il piede che dovrà fare corpo unico con lo scarpone. Non deve dunque essere ne largo ne stretto. Deve avere almeno tre ganci di chiusura che sono regolabili per consentire di adattare la chiusura alla conformazione del piede.
Il vestiario è importante. Bisogna tenere presente che i bambini soffrono di più il freddo rispetto a noi adulti. Vestirli a “cipolla” ovvero a strati sembra essere un’ottima soluzione. Esistono in circolazione dei capi tecnici, traspiranti che permettono alla pelle di “respirare” evitando di trattenere il sudore a contatto con la pelle e che aiutano a mantenere il calore. I pile sopra a maglie a collo alto sono una valida scelta. La calzamaglia di lana o “tecnica” proteggerà le gambe dal freddo. I guanti devono essere impermeabili e caldi, si possono acquistare guanti “da sci” nei negozi di articoli sportivi, sono assolutamente necessari per ripararsi dal freddo ma anche da cadute sulla neve. L’alternativa finale è tra la tuta da sci intera e i due pezzi, giacca e pantaloni. La tuta è comoda quando i bimbi sono molto piccoli, poiché non entra la neve nemmeno se ci rotolano dentro e il caldo viene ben trattenuto; lo spezzato è comodo perché più pratico (per esempio quando ci si trova in ambito di urgenze fisiologiche!).
Lo sci deve essere un piacere per noi ma sopratutto per il bambino per cui mai forzarlo se non ne ha voglia, ne ferirlo o umiliarlo se non riesce ad essere al pari dei compagni, bisogna sempre rassicurarlo e incoraggiarlo, evitando magari di proporre piste che lo spaventino o troppo difficili per lui. Alla stesso modo non si deve frenare troppo l’entusiasmo dei bambini! Evitiamo di essere troppo apprensivi, pur spiegandogli che la prudenza è importante.
Capita spesso che bimbi di età “simili” stringano amicizia, specialmente quando frequentino un corso insieme, da qui la richiesta di percorrere delle piste da soli. Quando nel gruppo c’è qualcuno più grandicello che può aiutare i più piccoli e la pista si trova “a vista” del genitore, che può vigilare le manovre dei ragazzi, è possibile concedere l’autorizzazione, giacché si tratta anche di una prova di autonomia!
Lo sci aiuta a migliorare l’equilibrio, sviluppando agilità e coordinazione. Mette molto alla prova le proprie capacità fisiche e spesso bisogna fare i conti col le proprie paure e superarle, quindi aiuta ad accrescere fiducia in se stessi, combattendo l’insicurezza.
Fornire al bambino la possibilità di vivere l’esperienza dello sci fin da piccolo, vuol dire dare un imprinting che non scorderà più. Io ho iniziato a sciare quando ero molto piccola, per me è qualcosa di naturale, come camminare, una serie di azioni e movimenti che diventano automatici.
Certo, la montagna va rispettata, non è lì per asservire l’uomo ma è l’uomo che si deve approcciare ad essa con rispetto. I “veci”, come vengono chiamati i vecchi di montagna ricordano sempre che “la montagna non perdona”, per cui prudenza, rispetto delle regole, delle velocità e mai lasciarsi coinvolgere dall’euforia dello sci, percorrete piste che si adattino alle nostre capacità per non mettere in pericolo noi stessi e gli altri, non fare fuoripista, non intralciare gli altri sciatori fermandosi in mezzo alla pista ne compiere manovre pericolose.
E’ vero, lo sci è uno sport costoso, però la montagna offre la possibilità di godere di panorami unici, di stare a stretto contatto con la natura, respirandone l’aria pura e pulita, godendo del cielo blu, dei raggi del sole che riflettono sulla neve creando un gioco di luci quasi irreale, i profumi del bosco ricoperto di neve…è un’esperienza impagabile!