Gli animali ci insegnano che il diritto alla vita (possibilmente ad una buona e sempre migliore esistenza) è un diritto naturale prima che legale o civile.
Vivere è un dono che mai dovrebbe essere negato a nessuno.
Per ogni essere vivente scoprire, vedere, conoscere e imparare significa esistere. In tal senso è innegabile che l’esistenza passi attraverso le esperienze del corpo e del cuore necessitando perciò di sensibilità ma anche di gambe salde che supportino il cammino.
È commovente la storia di Mick un cucciolo di Boston terrier che non aveva gambe abbastanza forti per intraprendere il cammino della vita.
A causa di un difetto genetico presente sin dalla nascita, Mick era “un cane piatto”. Le foto che lo ricordano letteralmente appiattito su se stesso sono dolorose.
Il piccolo cane era immobilizzato dalla cosiddetta sindrome del cucciolo nuotatore: questa patologia determinava una divaricazione perenne degli arti che non potevano reggere il peso del corpo dell’animale costringendolo sempre a stare solo a pancia in giù. Mick così non era in grado di camminare né di stare in piedi o seduto.
Pareva essere un caso disperato quando, ad appena sei settimane di vita, è stato consegnato alla Fondazione Mia a Rochester di New York.
Ma la fondazione, che raccoglie gli animali con difetti congeniti, ha accolto Mick ed ha accettato la battaglia che questo animale implorava di combattere.
L’obiettivo dell’equipe veterinaria era “mettere Mick” in piedi sulle sue zampe, per farlo inizialmente hanno testato la corretta collocazione degli arti rispetto al corpo del cane e, volendone valutarne la postura, lo hanno imbracato e sostenuto in posizione eretta.
Mick rimaneva imbracato ma in piedi per diversi minuti e la pratica veniva ripetuta per più volte al giorno.
Inoltre per il potenziamento della muscolatura il cucciolo veniva accompagnato in lunghe sessioni di nuoto.
Infine veniva costantemente appoggiato su un cuscino per distribuire il peso corporeo sugli atri ed evitare il crollo dell’animale sul suo stesso petto.Per di più, nelle fasi finali della terapia, le gambe del cucciolo venivano bloccate in una posizione corretta con l’ausilio di alcuni nastri.
In poco tempo, Mick è stato in grado di sedersi come un normale cucciolo pian piano è riuscito anche a camminare e a correre.Mick è un esempio di tenacia, forza e voglia di vivere … dimostra che tutti possono allenare le proprie gambe a correre se il cuore segue l’istinto di libertà che anima ogni essere umano.