La libertà della rete spesso mette a disposizione dell’utenza verità inconfessabili di cui i media tradizionali talvolta nemmeno parlano.
YouTube, in maniera particolare è un contenitore di notizie reali e confermate dalle immagini, tal volta inequivocabili.
Ieri il Mattinonline (fonte di questo articolo) ha pubblicato un video caricato su YouTube da più di 2 anni, in data 15 maggio 2011.
Il girato ha raggiunto 625.643 utenti e negli anni continua a muoversi nella rete. Il motivo di interesse del filmato però non è positivo né onorevole: il video riprende e rende pubblici i disprezzabili metodi educativi di un maestro in una scuola islamica.
Il girato immortala lo sconcerto dei piccoli studenti dinnanzi alla durezza del maestro che si accanisce sui bambini e complice una bacchetta rigida li percuote.
Un adulto (cosiddetto maestro) punisce il corpo dei suoi alunni, come se sbagliare fosse un peccato da pulire col dolore, come se i bambini fossero oggetti e come se la sofferenza dei piccoli fosse una soddisfazione di quell’ “educatore” che impartendo percosse sente di esercitare una supremazia invincibile sui bambini piccoli ed indifesi.
Guardando il video è innegabile che la violenza è maggiore sulle bambine, ma ogni piccolo scolaro, maschio o femmina che sia, resta ferito nella sua dignità, mortificato e avvilito dall’ira senza senso di questo adulto scellerato.
Da tempo i sistemi educativi violenti, dallo schiaffo alla sculacciata, sono stati bollati come inutili, non proficui e persino dannosi. Eppure c’è ancora chi da valore alle punizioni corporali e le assume come una possibilità educativa sensata, non lo sono:
ogni violenza fisica e verbale impartita contro il bambino viola e ferisce la sua dignità personale e ne indebolisce l’autostima, a tutto danno dell’intraprendenza del piccolo, a tutto danno della sua nascente capacità di prendere iniziative autonome e a tutto danno del coraggio di esplorare il mondo senza paure.
I bambini picchiati saranno uomini fragili e probabilmente violenti carichi dell’odio subito attraverso le botte prese … quelle percosse, questi bimbi violati, proveranno certamente a restituirle alla prima buona occasione!
Educare un bambino è come coltivare un fiore: va annaffiato, protetto dal sole e dalla pioggia, va osservato e seguito con una dolcezza che rispetti la sua insita fragilità.
Condividere questo video significa dire No a quelle culture violente e a tutti i sistemi educativi irrispettosi della dolcezza dei bambini.
Attenzione nel video il “maestro” non è solo a poca distanza da lui siede una donna, malgrado ciò nessuno interviene per fermare la rabbia di questo “educatore”; ma è normale che una donna, sebbene nascosta da un abito integrale che la cela completamente, non abbia seguito l’istinto di placare la sofferenza di questi bambini?
Guardate il video lontano dagli sguardi fragili dei bimbi, le immagini sono molto dure.