Se Martin Lutero fosse nato ai tempi dei social network, chissà se si sarebbe ribellato a queste nuove forme di indulgenza.
Intorno al 1500, durante il regno di Papa Leone X la pratica della vendita delle indulgenze arrivò all’apice del suo clamore. Nel 1514 infatti, in occasione della costruzione della basilica di San Pietro a Roma, il Papa promise l’indulgenza plenaria (il perdono di tutti i peccati) a chiunque avesse contribuito economicamente alla costruzione.
Il giovane monaco Martin Lutero, indignato da questa situazione cominciò quella che poi venne nominata la Riforma Luterana, e che portò ad una definitiva rottura con il clero di Roma e alla formazione della Chiesa Protestante.
La notizia di questi giorni annunciata da Monsignor Claudio Maria Celli ha però tutt’altro valore, per lo meno nelle intenzioni è sicuramente meno “materiale” di quella di Leone X.
Monsignor Celli ha asserito che chiunque seguirà il Papa in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù riceverà un’indulgenza plenaria da tutti i peccati, e guadagnerà più facilmente un posto in Paradiso.
Ma poiché non tutti potranno materialmente accompagnare il Pontefice nel suo viaggio in Brasile, l’alternativa sarà la rete.
Sì, basterà seguire gli incontri di Papa Francesco, partecipare alle messe, ed essere presenti ai tweet per guadagnare la remissione dai peccati.
Certo, se bastasse un tweet o un mi piace per non andare all’inferno immagino che molti, fedeli e non, non lesinerebbero click alle pagine del Santo padre.
Ma l’intenzione, immagino, è lodevole. In tempi in cui sempre meno ci si avvicina alla fede, coinvolgere il grande popolo di internet è una maniera per recuperare pecorelle smarrite. E chissà che con un click messo sulla pagina del Papa non ci si senta magari invogliati a qualche buona azione in più.