Tragedia familiare consumata nella tranquillità del piccolo paese della Valcamonica, Ono San Pietro.
Ieri mattina intorno alle 10 un incendio avvolge un appartamento nel quale Pasquale Iacovone, 40 anni imbianchino, viveva in affitto da tre anni, da quando cioè aveva divorziato dalla moglie.
All’interno della casa ci sono i due figli di Pasquale, Davide, 12 anni, e Andrea, 9. I bambini muoiono carbonizzati, Pasquale è ricoverato nel reparto grandi Ustionati dell’ospedale di Padova.
Le ombre su questo incidente sono molte, forse troppe. A cominciare dalle parole del legale della mamma dei bambini, Enrica Patti, l’avvocato PierLiuiugi Milani. Milani racconta di una faida familiare fatta di stalking, violenze, minacce e querele. I due erano separati da oramai 4 anni ma Pasquale non si era rassegnato, e aveva covato una rabbia che andava crescendo in tutto questo tempo.
E’ stato recente l’ultimo suo avvertimento alla moglie: “Ammazzo te e tua madre. L’unico modo per farti del male..e’ che mi porto via i bambini 15 giorni e te li ammazzo”. Gli inquirenti chiariranno se Iacovone abbia poi fatto sul serio.
L’avvocato continua, parla di stalking, Iacovone era ossessionato dal pensiero di far pagare il divorzio alla moglie con il più alto dei prezzi. Aveva più volte avvertito anche i figli: mostrava loro un coltello minacciando di volere ammazzare la madre: “Così poi avrete mamma al cimitero e papà in prigione”.
I piccoli erano così divenuti difficili, al punto da richiedere l’intervento dei servizi sociali che avevano avviato un procedimento per la revoca della patria potestà all’uomo.
E ieri mattina un’ultima puntata: l’uomo riceve la citazione in giudizio per stalking alla moglie per il prossimo 22 ottobre. Che sia stata questa la scintilla che ha fatto scattare la follia nella mente di Iacovone?
Persino il sindaco di Ono San Pietro, Elena Broggi, parla di tragedia annunciata.
Fino a ieri però la madre di Andrea e Davide aveva sempre consentito gli incontri dei bimbi con il padre perché con loro lui era un padre normale.
I bimbi erano nell’appartamento del padre per trascorrere qualche giorno di vacanza. Sarebbero dovuti rientrare domenica sera. Poi le telefonate a Iacovone, gli sms dell’ex moglie rimasti senza risposta.
Sembra che il rogo si sia sprigionato in prossimità della camera dei bambini, il resto della casa è quasi illesa.
La Procura di Brescia ha aperto un fascicolo, si parla di infanticidio.