In Inghilterra si è appena concluso un processo molto avvertito dal popolo britannico: è salita sul banco degli imputati Elaine Joyner, la donna di 53 anni che tentò di uccidere un bambino di 11 mesi in un Mc Donald’s.
L’età del piccolo e il luogo in cui il tentato omicidio si consumò, un ristorante Mc Donald’s, hanno stimolato l’attenzione dell’opinione pubblica e il caso ha fatto scalpore.
I fatti (che risalgono al settembre scorso):
un bambino di soli 11 mesi sedeva nel suo passeggino accanto ad un tavolo del McDonalds, con lui la mamma e la nonna. Quest’ultima si allontanò per andare alla toilette e la mamma per un momento lasciò cadere la sua attenzione su qualche cosa che stava accadendo fuori dalla finestra del locale.
D’improvviso il bambino cominciò a vomitare e impallidì. Le donne accorsero prontamente in aiuto del piccolo e scoprirono che nel passeggino c’era una bottiglina contenente un liquido strano.
Il bebè aveva succhiato da un biberon sospetto che né la mamma né la nonna gli avevano offerto.
Ricordando il contenuto di quel biberon la nonna ha dichiarato: “ho preso la bottiglia che era nella sua carrozzina. Come ho guardato dentro ho notato che era di colore arancio con particelle bianco latte. E aveva uno stato estremamente schiumoso sulla parte superiore.”
Alcuni testimoni dichiararono immediatamente che una donna era passata accanto al passeggino e aveva messo nelle mani del bambino la bottiglina.
Così il McDonald’s di Eltham, a sud-est di Londra, è divenuto il teatro di un tentato omicidio.
La donna indicata dai testimoni era Elaine Joyner e aveva dato al bambino un biberon che conteneva una sostanza tossica altamente nociva per la sua salute. Si trattava di un fluido contenente candeggina, o qualche composto chimico di molto simile alla candeggina.
Il bambino, che aveva appena 11 mesi e mezzo, ingerendo parte di quel liquido è stato male immediatamente.
Data la composizione dell’acqua avvelenata e considerata la giovanissima età del bambino, l’ingestione del fluido avrebbe potuto ucciderlo.
Fortunatamente il piccolo, che non può essere identificato per motivi legali, ha avuto un buon recupero fisico ed i medici escludono che possa accusare strascichi negativi nel lungo termine.
Elaine Joyner, la potenziale assassina, ha agito animata da una generale avversione contro i bambini
La corte ha ricostruito la storia criminale della Joyner, avvezza ad azioni violente contro i più piccoli.
Nel 1997 aveva aggredito un gruppo di bambini in strada; nel marzo 2011 aveva assalito un bimbo di appena 1anno all’interno di un ospedale; nel giugno 2011 aveva scagliato contro la vetrina di un negozio una bambina di 2anni e nel luglio 2011 aveva schiaffeggiato un bimbo di 18 mesi dinnanzi ad una fermata dell’autobus.
E’ stato accertato che la donna soffre di un grave disturbo mentale a causa del quale vive anche importanti stati depressivi.
Fonte: www.dailymail