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Come far capire agli uomini che significa essere incinta, vestiti che simulano la gravidanza

di Alessandra Albanese

06 Luglio 2013

Benjamin Percy è un giornalista che scrive per la rivista maschile GQ negli Stati Uniti.

Nel mese di febbraio sulla rivista uscì un suo articolo intitolato “Congratulations, You’re man-pregnant”, congratulazioni lei è incinto!

Percy ha così raccontato la sua esperienza di uomo in gravidanza, e lo ha fatto chiedendo la collaborazione del dottor Takayuki Kosaka, del Kanagawa Institute of Technology in Giappone.

Il dottor Kosaka ha infatti costruito per Percy una sorta di tuta-simulatore di gravidanza, che Percy ha indossato per nove settimane, e che lo ha un po’ avvicinato alla sensazione di portare in grembo un bambino.

L’articolo fa sorridere, lui stesso conferma di non potere mai pensare di avere vissuto appieno le sensazioni di una donna incinta, ma il tentativo è lodevole, e il pezzo pubblicato molto divertente.

Percy racconta: in un primo momento ci si sente ingombranti, si sbatte contro tavoli e pareti, non ci si può vestire con i propri abiti. Ha falciato il prato con la pancia, tagliato la legna, letto il giornale e preso il caffè con la sua pancia.

Ha provato come si sente una donna con molti chili in più, che suda di più e ha un minor numero di rapporti intimi.

Qualche donna, vedendolo così “buffo e impacciato” gli dava una pacca sulla spalla e gli diceva “Che tu sia benedetto”, mentre invece il suo vero figlio di 6 anni tentava di evitare di uscire con lui, perché tutto questo lo imbarazzava!

Percy però ha fatto una considerazione forse la più profonda del suo articolo.

Probabilmente il suo intento era soltanto scrivere un articolo o probabilmente ha voluto provare le sensazioni di una donna incinta, ma c’è un passaggio probabilmente il più sentito nell’articolo.

Lui dice: “Nessuno mi ha ancora regalato una tazza con su scritto Padre migliore del mondo. Vedo molti padri che fanno gli allenatori per la squadra di calcio dei loro figli, ne vedo altri fare la spesa con i loro piccoli mentre la moglie è in viaggio per lavoro,e io personalmente sapevo di potere fare meglio. Con il mio costume ho cambiato il mio punto di vista e approfondito la mia empatia”

Cambiare punto di vista, approfondire l’empatia, la lezione è servita a Benjamin Percy, e chissà che l’articolo non possa servire a qualche altro padre!



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