Vi vogliamo proporre la storia di Dominic, non per spirito sensazionalistico o speculativo come sono certa qualcuno è pronto magari ad imputarci ma per trarre un esempio di come la vita, anzi permettetemi di scrivere la “Vita”, ci riservi strani e meravigliosi miracoli, ci offra l’opportunità di credere che ci è sempre riservata una seconda opportunità, malgrado le premesse spesso terribili a di là di ogni immaginazione.
Nel febbraio 2012 Mark e Mary Gundrum di Milwaukee nel Wisconsin (Stati Uniti) si recano in uno studio medico per effettuare un’ecografia di routine per monitorare il bambino che sarebbe nato entro pochi mesi, erano desiderosi, come qualunque genitore, di sapere il sesso del nascituro ma quel giorno la loro vita e la loro visione del destino erano destinati a cambiare radicalmente.
Il medico riscontrò una malformazione del cranio che non si era sviluppato normalmente: c’era un divario di forma triangolare dal labbro fino alla fronte (una schisi facciale nota come linea mediana di Tessier), la mancata occlusione del cranio aveva fatto in modo che parte del tessuto cerebrale si fosse riversato esternamente formando una pallina delle dimensioni di quelle da golf, il cui nome è encefalocele.
Il medico non poté far altro che avvertire i genitori che tutto ciò non dava speranze di vita e che il loro bambino era destinato a nascere e morire nel giro di poche ore.
La coppia non si è data per vinta e dopo alcuni giorni di comprensibile disperazione e confusione si è unita più che mai.
Mark e Mary erano già genitori di sette figli, 5 femmine e due maschietti e hanno organizzato veglie di preghiera incessanti, grazie anche al sostegno della comunità che li ha supportati in tutto.
Fortemente cattolici, hanno trovato la loro forza nella fede, nella certezza che Dominic, il nome scelto per il bimbo, potesse farcela. Non solo, hanno cercato di vivere il restante tempo della gravidanza nel modo più normale e felice possibile.
Dopo aver superato il dolore, lo shock e la delusione, Mary ha iniziato anche a tenere un blog in cui raccogliere le sue emozioni, i consigli, e soprattutto le preghiere.
Riferendosi alle Sacre Scritture ha scritto parole commuoventi e forti, lei stessa incoraggiava gli altri e scriveva:
“La mia speranza è che la gente non si senta dispiaciuta per noi, ma si unisca a noi nella nostra speranza. Vi preghiamo di unirvi a noi sperando e pregando che la volontà di Dio sia fatta in noi e Dominic … Naturalmente pregate per noi, con fiducia, per la grazia della guarigione.”
E ancora altre parole toccanti:
“Oggi il mio cuore dice sì, io credo nei miracoli! Credo che, se preghiamo, i miracoli usciranno della breve vita di Domenico. Credo che Dio ha in serbo un miracolo, che cosa esattamente non so, non ho bisogno di saperlo ma ne sono sicura.”
I meccanismi di reazione del cuore umano sono sempre affascinanti e davvero misteriosi, inutile dire che non ci si vorrebbe mai trovare nelle condizioni di questi genitori ma è esemplare il loro attaccamento alla speranza, contro ogni pronostico, e la loro unione e forza.
Il 18 giugno del 2012 nasceva con parto cesareo Dominic Pio e la prognosi sembrava migliorare, il bambino reagiva bene e sembrava poter sopravvivere “normalmente”.
Il futuro era estremamente incerto ma era già un’enorme vittoria.
Si sono susseguite numerose operazione di chirurgia plastica, alcune molto invasive e pericolose, si temevano emorragie fatali, infezioni sul debole corpicino di Dominic ma tutto si è risolto positivamente.
Le operazioni di ricostruzione effettuate all’ospedale di Boston sono andate a buon fine, anche quella più difficile seguita alla rimozione dell’encefalocele, effettuata nel dicembre scorso.
L’ottimismo di tutta l’equipe capitanata dal dottor Meara è stata determinante per prendere tutte le decisioni necessarie. Il dottor Meara era convinto che valesse la pena tentare anche l’impossibile per poter dare una migliore qualità di vita a Dominic.
La mamma racconta:
“Quando Dominic era in pericolo di vita alcuni amici hanno piantato tre alberi nel loro giardino in suo onore, non sapevamo se saremmo andati a ricordare lì Dominic e a piangerne la morte o saremmo andati a festeggiare, ora posso dire che sono felice di pensare che fra qualche anno Dominic potrà arrampicarsi su questi alberi!”
A giorni Dominic festeggerà felice il suo primo anno di vita, bravo guerriero che hai lottato e complimenti all’esercito che ti ha sostenuto!
Fonte: http://www.dailymail.co.uk
Il sito di Dominic: http://www.dominicpio.com/