Sappiamo tutti che la gravidanza tipica umana dura poco più di nove mesi, ovvero circa 40 settimane. Naturalmente, non tutte le gravidanze sono tipiche. Ma quando si tratta della gravidanza di Huang Yijun, anche la parola “atipica” è una descrizione inadeguata. Nel 2009, la 92enne cinese ha dato alla luce un feto che aveva nel suo corpo da 60 anni.
Nel 1948, la signora Yijun è andata dal suo medico che l’ha informata che la sua gravidanza non poteva più essere portata avanti. La sua era difatti una gravidanza ectopica (extrauterina), condizione che si verifica quando l’ovulo fecondato si impianta altrove rispetto all’utero della donna, di solito in una delle tube di Falloppio ed è in genere pericolosa per la madre, in quanto possono verificarsi gravi emorragie. Nel caso della Yijun, tuttavia, il feto era impiantato appena fuori dalle tube di Falloppio, causando un tipo di gravidanza ectopica chiamata gravidanza addominale.
La gravidanze addominale si verifica quando l’embrione oltrepassa la tuba di Falloppio e cade nel peritoneo pelvico, impiantandosi sulle anse intestinali. La letteratura medica a tal proposito parla di un 18% di possibilità di morte della madre, e del 50% di morte del feto, il che rende quasi obbligatorio interrompere la gravidanza nella maggior parte dei casi. Nel caso della signora Yijun, il feto era morto ed è rimasto intrappolato nel suo corpo: non era abbastanza piccolo per essere riassorbito, il suo stadio di crescita era così avanzato da aver già permesso lo sviluppo dello scheletro, al che il riassorbimento completo era diventato impossibile. In questa situazione si dice che è un lithopedion, o “bambino di pietra”, in quanto il corpo della donna lo avvolge con uno strato di sali di calcio mummificandolo e schermando la madre dall’infezione.
Il Lithopedion può restare silente per anni, ma nel caso di Yijun, le è stato diagnosticato molto presto – nel 1948. Purtroppo per lei, era troppo povera per permettersi la procedura che avrebbe eliminato il bambino di pietra dal suo corpo, dove è rimasto fino a che, nel 2009, i medici glielo hanno rimosso.