L’ospedale milanese “Fatebenefratelli” condannato dal tribunale per “lesioni del diritto al concepimento”.
Questa la motivazione del giudice Gabriella Migliaccio della quinta sezione del tribunale di Milano nel leggere la sentenza lo scorso 21 maggio a seguito di una citazione in giudizio comminata da una coppia.
La coppia in questione, 37 anni lei e 50 lui, assistita dagli avvocati Susanna Zimmaro e Anna Barbaccia aveva citato il nosocomio nel 2008. Causa scatenante la citazione un fatto accaduto l’anno prima.
Nel 2007 infatti i due erano in procinto di effettuare la fecondazione assistita presso il Centro di sterilità Macedonio Melloni, facente parte del Fatebenefratelli. Il trasferimento degli ovociti fecondati si sarebbe effettuato il 9 maggio 2007, ma nella notte tra l’8 e il 9 dello stesso mese, alla vigilia dunque del delicato intervento, si verificò un black out nel Centro causando l’interruzione di elettricità negli incubatori dove di norma si colturavano gli embrioni, tra cui i tre che la coppia avrebbe dovuto ricevere, facendole perdere così la possibilità dell’innesto.
La sentenza del 24 scorso ha appurato la responsabilità dell’azienda ospedaliera per la morte degli embrioni.
La sentenza recita: “colpa del presidio ospedaliero, che nel corso della notte avrebbe dovuto comunque effettuare i doverosi controlli sulla efficienza dell’alimentazione di corrente, tanto più necessari per la delicatezza del materiale biologico contenuto negli incubatori”
Secondo il giudice infatti la coppia avrebbe subito non la perdita di un figlio, ma una lesione del diritto al concepimento. Accertata la responsabilità, l’azienda ospedaliera è stata condannata al pagamento di 65mila euro a favore dei due a titolo di risarcimento danni.