La promessa d’amore da sempre è legata all’anello. Quante immagini dei romanzi rosa, finanche alle barzellette, immortalano l’uomo in ginocchio davanti alla sua amata con in mano un astuccio dal quale spicca un bell’ anello brillante e luccicante.
Tutte le donne del mondo hanno immaginato quel momento, e l’anello è sempre stato “l’oggetto del desiderio”, il simbolo dell’amore. Anche le pubblicità hanno sfruttato questa usanza, ci hanno lucrato moltissimo, sostenendo che un diamante è per sempre, soprattutto se incastonato e indossato all’anulare.
Non per nulla una delle nostre dita viene proprio chiamata così. Il dito dell’anello.
Ma questa tendenza, la cui origine che si perde nella notte dei tempi, ha da qualche tempo un competitor.
Se possibile ancora più “forever”, perché le nuove promesse non si suggellano con un anello, ma con un tatuaggio.
L’ultima frontiera delle prove d’amore. Il tatuaggio al dito, proprio al posto della fede.
Di tutte le fogge e per tutti i gusti i nuovi innamorati si tatuano le proprie promesse in vece della classica veretta.
Il cuore, le iniziali dei nomi, la data di fidanzamento, fino anche a tribali più misteriosi, ma pieni di significato per le coppie.
Qualche controindicazione sicuramente c’è per questo nuovo trend.
Primo fra tutti il dolore, che per qualcuno potrebbe anche essere una “testimonianza” una iniziazione. Poi non si dovrebbe sottovalutare che, mentre l’anello si può sempre togliere, o nascondere (!), il tatuaggio è davvero per sempre, salvo ricorrere a moderne tecnologie per l’abrasione di questo messaggio d’amore. Chissà quanti potrebbero pentirsi di una iniziale tatuata in un momento di follia d’amore.
Infine, sarà forse la maturità, sarà la paura della sofferenza, viene da pensare: quanto vale un carato al dito, come quelli che sognava Haudrey Hepburn facendo colazione davanti alla vetrina di Tiffany?