Un ginecologo campano è stato arrestato, gravissima l’accusa: al medico è attribuita la vendita di un neonato.
Il ginecologo avrebbe venduto un bambino appena nato, lo avrebbe alienato con il consenso della madre minorenne ed il fatto sarebbe avvenuto a Caserta nel 2011.
Ed è proprio a Caserta che la polizia ha concluso con l’arresto del medico una lunga e complessa indagine.
I bambini, i frutti naturali del ventre materno non possono assolutamente essere venduti, l’alienazione di un essere umano, sia esso un figlio o un nascituro, è un reato ed è soprattutto una cosa immorale e disdicevole.
A quanto pare questa turpe compravendita è invece fattivamente avvenuta ed è stata il risultato di una dolorosa storia di povertà:
nel 2011, un neonato appena partorito da una madre minorenne e in gravi difficoltà economiche, sarebbe stato venduto al prezzo di 25mila euro. L’intermediario della compravendita, autore e complice di una assurda alienazione, sarebbe il medico ginecologo e gli acquirenti una coppia coniugata ma senza figli.
Secondo le indiscrezioni giornalistiche la madre naturale del bambino non desiderava il figlio che cresceva nel suo ventre e per questo avrebbe voluto abortire.
Proprio in ragione dell’aborto sarebbe entrata in contatto col ginecologo. La ragazza si sarebbe decisa ad interrompere la gravidanza con ritardo, erano cioè trascorsi i limiti di legge per un legale aborto. Il ginecologo, adesso arrestato, avrebbe proposto alla ragazzina in stato interessante una pratica abortiva clandestina, illegale e costosa (la stampa parla di una richiesta pari a 6mila€ per un aborto fuori termine di legge).
L’aborto mai sarebbe stato effettuato perché il medico sarebbe riuscito a convincere la giovane a portare avanti la gestazione con i solo scopo di vendere suo figlio.
Partorire per guadagnare danaro, generare una creatura per venderla, una intenzione apparentemente impensabile, scellerata e disumana.
La Squadra mobile della Questura di Caserta ha attivato le sue indagini a causa di una segnalazione della stessa madre naturale, la giovane si sarebbe rivolta ad un centro anti-violenza di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) denunciando il fatto che il bebè risultava nello stato di famiglia dei suoi genitori. Il medico le avrebbe garantito che quel figlio non avrebbe lasciato tracce nella sua vita.
Qualche cosa però non è andata secondo i piani del Dottore, la direzione della clinica “Santa Lucia”, clinica presso la quale la ragazza avrebbe partorito, essendo del tutto estranea alla compravendita, averebbe comunicato, come per legge, al Comune di residenza della madre naturale i dati anagrafici del bambino. Questi dati sono divenuti la strada per la verità ed hanno incastrato il medico.
Il bimbo sarebbe ora affidato ad una casa famiglia; la coppia acquirente e la mamma naturale dovrebbero essere indagati per violazione della legge sull’ adozione e l’affidamento dei minori; il ginecologo è certamente già in stato d’arresto.