Ogni anno ciascun uomo ha l’opportunità di vivere 365 notti (366 se l’anno è bisestile). Ogni notte può essere una scoperta, un’esperienza ed un emozione, basterebbe alzare gli occhi al cielo e sognare. Per chi ama gli astri nessuna notte è uguale ad un’altra perché le stelle danzano nell’etere e danzando manifestano la magnificenza della natura.
Stelle, costellazioni, pianeti e nebulose sono doni del cielo, elementi dell’universo e manifestazioni tangibili dei naturali equilibri del creato.
Il vero peccato è che oggi i nostri figli non possono più guardare ed amare le stelle! Le stelle e le altre incredibili e vive materie naturali restano lontane, sconosciute e trascurate perché sono accecate dalle luci artificiali accese dall’uomo sulla terra.
A causa del cosiddetto inquinamento luminoso stelle, costellazioni, nebulose e pianeti divengono invisibili.
La luce prodotta sulla terra è troppa! Spesso le fonti luminose disperdono verso l’alto i flussi di luce determinando anche un considerevole spreco di energia; sovente le luci accese sulla terra superano le naturali necessità umane e la luce in eccesso si perde nell’etere.
Il risultato della sovra illuminazione del pianeta terra è duplice: da un lato la luce in eccesso si staglia contro il cielo coprendo gli scintillii delle stelle, dall’alto la produzione sovrabbondante di luce determina “costi” e “carichi” energetici del tutto inutili.
È per colpa dell’eccesso di luci artificiali inutilmente accese sulla terra che, alla sera, alzando gli occhi al cielo non si vede che un quadro nero e compatto. Questo spettacolo scuro e senza forme è assai diverso da ciò che il cielo è per sua stessa natura.
Il cielo se non fosse abbagliato dalle luci artificiali accese sul pianeta terra sarebbe uno spettacolare manto blu intenso, multiforme, trapuntato di stelle e pianeti in divenire.
Quando nelle calde sere d’estate porto i bambini in spiaggia i miei “piccoli sognatori” sottolineano sempre che “il mare ha le stelle” …
… come se le stelle fossero una proprietà del mare di notte, una caratteristica solo di quel cielo buio sulla distesa d’acqua.
Ciò rende evidente l’equivoco in cui i bambini cadono: loro non vedono le stelle nel cielo e non comprendono che questa naturale visione è impedita dall’uomo, finiscono così col credere che il cielo sia un quadro nero e fermo capace di aprirsi solo sul mare o in montagna.
L’inquinamento luminoso danneggia anche la salute fisica dell’uomo perchè altera i ritmi sonno – veglia normalmente scanditi dall’alternanza di giorno e notte (naturalmente intesa come l’alternanza di luce e buoio); l’eccessiva esposizione a luci artificialmente accese altera anche i naturali ritmi metabolici dell’uomo.
– Ma i bambini hanno diritto ad una migliore comprensione della natura? E gli adulti hanno il dovere di spegnere le luci in ossequio alla natura stessa, nel rispetto dei ritmi biologici propri dell’uomo ed in ragione del risparmio energetico?
La risposta a questi quesiti è certamente affermativa. Un “Sì” deciso ed inequivocabile arriva anche da illustri nomi della scienza e dell’astrofisica, dice “Sì” anche Margherita Hack. Diversi scienziati, favorevoli al risparmio energetico e convinti che “spegnere le luci accese contro la notte” sia un’opportunità enorme, hanno lanciato un appello permanente volto alla tutela dell’ambiente notturno, finalizzato alla riduzione dell’inquinamento luminoso e della conseguente spesa pubblica.
In tale appello si chiede alle competenti autorità pubbliche quanto segue:
- evitare una produzione eccessiva ed inutile di luce, gli apparecchi di illuminazione non dovrebbero mai inviare luce al di fuori delle aree da illuminare né dovrebbero disperdere i flussi luminosi orizzontalmente o verso l’alto;
- evitare la sovrailluminazione;
- spegnere le luci pubbliche quando l’illuminazione non è proficua;
- limitare fortemente la produzione di luce a bassa lunghezza d’onda, in particolare ultravioletta e blu;
- minimizzare (se possibile, azzerare) l’uso dell’illuminazione artificiale nelle aree di rilevante interesse ecologico-naturalistico;
- mirare alla crescita zero del flusso luminoso totale installato e, successivamente, al calo dello stesso, con l’obiettivo di riportare l’Italia ad un flusso pro capite massimo installato di 1000 lumen.
– Se condividi tali richieste e se desideri alzare gli occhi al cielo e ritrovare il piacere di vedere le stelle, firma anche tu la petizione permanente, per farlo clicca qui: Appello permanente per la protezione dell’ambiente notturno