New Delhi. L’India ancora scossa da violenze, forse senza precedenti. Ad Aligarh, nell’Uttar Pradesh, stato del nord confinante con il Nepal, un caso di violenza sessuale e omicidio.
Una bambina di 6 anni è stata violentata e uccisa tramite strangolamento. La bimba è stata poi gettata in una discarica.
I genitori della piccola avevano avvertito la polizia locale allorquando si erano accorti della sua assenza. Dopo molte ore di ricerche il corpicino della bambina è stato ritrovato. A quel punto l’ira degli abitanti del quartiere si è scatenata contro gli agenti, e un gruppo ha cominciato a lanciare pietre contro di loro bloccando per ore il traffico per le strade principali della capitale Delhi.
La rabbia ha portato i residenti del quartiere dove la piccola viveva a formare un vero e proprio corteo spontaneo, che si è diretto al commissariato locale, con la sassaiola finale. Almeno sette persone sono state ferite.
Le autorità hanno sospeso alcuni agenti di polizia che hanno bastonato delle donne presenti alla protesta.
Secondo quanto dichiarato dai genitori la bambina è stata violentata prima di essere strangolata.
La conferma del gesto orribile ai danni della piccola verrà comunque chiarita soltanto dall’autopsia, i cui risultato potranno essere noti nei prossimi giorni.
Nel frattempo anche l’opinione pubblica si è indignata, sia per l’accaduto, che per come la polizia ha condotto la vicenda. Le immagini della sassaiola e della protesta sono state trasmesse dalle televisioni locali, che hanno mostrato gli attacchi della polizia alla popolazione: agenti armati di bastoni hanno picchiato le donne fino a quando non avessero perso i sensi.
Il governo locale ha aperto un’inchiesta per acclarare quanto accaduto.