Raccolta differenziata truffa per i cittadini: gli utenti inglesi differenziano i rifiuti ma il Regno Unito non ricicla, al contrario mischia il pattume e lo spedisce all’estero.
Mentre noi ci affanniamo a differenziare scrupolosamente i rifiuti domestici, viene pubblicato un articolo assai sconfortante in un tabloid britannico.
Milioni di tonnellate di rifiuti, faticosamente raccolti e ordinati per essere riciclati, stanno per essere spediti all’estero. Il governo inglese ha infatti ammesso che molti rifiuti destinati ad essere riciclati saranno spediti in altri stati tra cui la Cina, l’India e l’Indonesia, dove giaceranno sepolti nelle discariche.
- Secondo alcuni documenti del Ministero per l’Ambiente e l’Agricoltura, si ammette che ciò che succede alle 12 milioni di tonnellate di spazzatura “ecologica” spedite all’estero non è ben chiaro e la situazione non è esattamente sotto controllo!
Dunque gli sforzi fatti dalle famiglie per riciclare e suddividere i rifiuti sembrano non andare a buon fine e anzi finire nelle discariche in giro per il mondo.
Il commercio dei rifiuti, soprattutto in Asia, è raddoppiato nell’ultimo decennio, in quanto, spesso, il tutto è gestito da imprenditori privati che hanno l’appalto sullo smaltimento dei rifiuti ma non si preoccupano effettivamente della fase finale che dovrebbe essere quella del riciclaggio vero e proprio che, la maggior parte delle volte, non avviene.
- Il ministero, nella persona del segretario Owen Paterson, ammette che spesso, in alcuni paesi, la spazzatura viene semplicemente accantonata in discariche e promette controlli più severi ai porti per evitare il commercio illegale di rifiuti destinati ad essere invece riciclati.
Il governo inglese ha sempre puntato molto sullo smaltimento e recupero intelligente dei rifiuti ma il Daily Mail ha pubblicato recentemente dei numeri sconfortanti a proposito.
Una grande quantità del materiale destinato ad essere riciclato si rivela poi inusufruibile o inadatto per gli impianti di riciclaggio e un’altra buona parte invece viene, appunto, spedita all’estero (Cina, Indonesia e India), senza essere riciclata.
- Oltre ai rifiuti domestici, il dipartimento per l’ambiente rivela che c’è anche un traffico di pneumatici che finiscono in Cina e televisioni e computer che vengono smaltiti in Africa occidentale.
Doretta Cocks, responsabile per la Campagna per la raccolta rifiuti, dichiara di essere scioccata, come i cittadini del resto, da questa situazione vergognosa.
Mentre le persone si danno da fare per la suddivisione dei rifiuti, convinte che verranno riciclati nel proprio paese, a beneficio della popolazione, ci sono navi, là fuori, cariche di questa raccolta paziente, pronte ad andare nelle discariche di paesi stranieri.
Tutto questo è emerso dopo che la Cocks ha avviato una consultazione per conoscere l’impatto sull’industria dei rifiuti con le nuove regole sul riciclaggio. Si è arrivati alla triste conclusione che non è neppure possibile quantificare l’esatto ammontare dei rifiuti che vengono illegalmente spediti e smaltiti.
Con l’avvio di controlli più rigidi si spera di arginare e, successivamente, eliminare il problema e nel contempo si è chiesto un miglioramento nella qualità del riciclaggio da parte delle aziende preposte, auspicando anche un controllo maggiore sulle agenzie appaltanti i servizi.
- Sembra anche che, ad alimentare questo traffico, sia una raccolta domestica ancora poco accurata ed uno scarso sistema di smistamento, soprattutto per quanto riguarda carta e plastica che finirebbero con la spazzatura indifferenziata.
I rapporti ufficiali parlano del 43% di spazzatura domestica che viene riciclata ma il ministero è stato costretto a rivedere questi dati e in realtà ha ammesso che, spesso, ciò che dovrebbe essere riciclato viene poi rifiutato dagli impianti preposti.
Insomma si può fare di più, anche stando alle nuove normative europee, e presto, forse, le famiglie inglesi avranno ben 9 contenitori di rifiuti per poterli suddividere in modo più adeguato ed andare incontro alle esigenze degli impianti di riciclaggio in modo da scoraggiare, poi, il traffico illegale nelle discariche straniere.
Già ora si cerca di incentivare le famiglie a riciclare di più attraverso un sistema di raccolta rifiuti indifferenziati che viene garantito solo ogni due settimane e il termine potrebbe allungarsi fino a diventare un mese.
Le lamentele non mancano ovviamente, molta gente si lamenta di non avere abbastanza spazio in casa o in giardino per tutti i contenitori e altri sostengono che ci sarà semplicemente più spazzatura in giro. Il nuovo piano di raccolta rifiuti sarà pronto per la fine dell’anno.
Naturalmente l’interesse a migliorare non è solo dettato dall’amore per l’ambiente ma anche dalla possibilità di ingenti ricavi economici che potrebbero derivare da una migliore industria del riciclo.
Questa volta, possiamo vantare il fatto, ad esempio, che in Inghilterra non è ancora previsto, come da noi, il costo per l’acquisto di borse di plastica per la spesa. Nel Galles l’esperimento è già stato attivato con un risparmio del 96% di sacchetti.
Fonte: http://www.dailymail.co.uk